Atripalda: Storia semiseria di un autovelox indesiderato, una trappola

La variegata compagine di maggioranza del Comune di Atripalda, guidata dal sindaco Giuseppe Spagnuolo, ha assunto nel tempo posizioni più o meno critiche sull’installazione dell’autovelox, il suo utilizzo ed il possibile ricavato scritto a bilancio dalla passata amministrazione Spagnuolo, Paolo in quel caso.

Restano scolpite nella mente le accuse sferzanti ed irriverenti dell’allora consigliere di opposizione ed oggi assessore al Patrimonio e Tributi  Massimiliano Del Mauro.

PREMESSA

Chi può dimenticare l’efficace paragone che abilmente fece tra lo Sceriffo di Nottingham e l’allora sindaco Paolo Spagnuolo.

Così come in modo meno plateale ricordiamo le dichiarazioni del sindaco stesso che manifestò la sua perplessità all’operazione e i segnali qua e là lanciati in campagna elettorale insieme agli altri candidati oggi esponenti di maggioranza.

Ma è risaputo, ciò che conviene far intendere in campagna elettorale, poi lo si esplicita diversamente se si prende il comando, ed ecco che il sindaco insieme alla giunta compatta (compreso il severo censore Del Mauro)  si è adoperata per mantenere le previsioni milionarie, andando ad intervenire sul posizionamento delle due postazioni e confermando a bilancio il grosso bottino.

Di pochi mesi fa le ultime dichiarazioni in merito del sindaco perfettamente coerenti, forse: «Personalmente non ho mai criticato l’installazione dell’autovelox, ma le relative entrate del tutto inattendibili appostate in bilancio dalla precedente amministrazione prima ancora che il dispositivo avesse ottenuto le necessarie autorizzazioni. »

Peccato che le cifre siano state pressoché riconfermate nel previsionale approvato dall’attuale giunta.  «L’autovelox fisso è uno ed al momento non immaginiamo di piazzarne un altro sulla corsia opposta, dove, invece, per quattro, cinque giorni al mese, nelle date e negli orari indicati dalla Prefettura, sarà in funzione l’autovelox mobile.»

Ah beh meno male, ottima notizia, non ne piazzerà un altro ma ci sarà solo quello mobile! «E vorrei precisare che la posizione, dopo che quella precedente non è stata condivisa dalla Prefettura e dalla Polstrada perché poco visibile, era praticamente l’unica possibile nel tratto della Statale che attraversa il territorio comunale perché deve essere lontano dalle corsie di accelerazione e ben visibile…»

Teniamo ben a mente questo passaggio «…E, inoltre, chi ha intenzione di uscire ad Atripalda, a differenza di chi prosegue, in quel punto avrà abbondantemente rallentato e quindi difficilmente sarà sanzionato. Dunque non parlerei di effetto-trappola, ma solo di effetto-deterrente».
Insomma con scaltrezza si è rigirata la frittata, il posizionamento molto furbo ha colpito chi sceglie di proseguire dritto e percorre tutto il tratto in discesa dove l’autovelox è posizionato, ed
infatti ha generato multe a profusione.

IL DANNO

Ma non è finita! L’autovelox nasce da un’idea della precedente amministrazione per motivi di sicurezza in quanto ( pare! ) che quel tratto della variante sia tra i più pericolosi e forieri di gravi incidenti, requisito di solito richiesto per  l’installazione di tali apparecchi ma non pervenuto pubblicamente con dati eloquenti.

All’opinione generale invece è parso subito chiaro che si sia trovato un modo per fare cassa sulle spalle dei cittadini. Sta di fatto che l’iter per trovare il posto corretto, dal punto di vista normativo, ha richiesto lunghi mesi e una variazione al precedente consiglio a cui fa seguito il posizionamento stabilito da nuovo consiglio con l’attivazione dell’autovelox e la pioggia di multe e grande gioia delle casse comunali e del nuovo sceriffo di Nottingham Giuseppe Spagnuolo, concedeteci la citazione.

A seguito dell’istallazione in poche settimane si sono verificati incidenti dovuti alla presenza dell’autovelox e finiti all’ attenzione della cronaca locale, ricordiamo ad esempio il ribaltamento di un furgone a causa dell’improvvisa e brusca frenata, creando così situazioni di pericolo che a memoria non c’erano in precedenza, i rallentamenti improvvisi si verificano quotidianamente  in quel punto e si assiste, non di rado, ad altri incidenti sfiorati che la buona sorte ha fortunatamente evitato. Insomma danno doppio per la mera ricerca di un modo semplicistico per fare cassa!

LA BEFFA

L’Italia, si sa, è il paese dei ricorsi e così la magistratura dà ragione ai ricorrenti e stabilisce che i diversamente esperti nuovi consiglieri hanno posizionato l’autovelox in modo sbagiato ed il Comune dovrà provvedere alla restituzione del maltolto oltre a pagare le spese legali.

A quanto risulta dai decreti prefettizi l’installazione sarebbe stata effettuata ancora fuori dalla zona indicata come idonea e ciò ha dato forza ai ricorsi presentati ed accolti decretando il punto al km 86+550  inadatto ad ospitare l’autovelox.

Ecco che possiamo rivalutare meglio le affermazioni del sindaco riportate in precedenza e che invitavamo a tenere a mente, si assicurava che fosse stato fatto tutto nella massima correttezza ed invece si sono ripetuti pedissequamente gli errori dei predecessori, con l’ulteriore beffa di aggiungere altre spese.

Vediamo un elenco estrapolato dalle determine disponibili nell’albo pretorio comunale che ci danno un quadro completo sui costi sostenuti dall’inizio di questa vicenda:

-Fitto degli apparecchi   155.037
-Installazione Autovelox  9.760,00
-Piastre prefabbricate   2.408,28
-Segnaletica stradale   488,00
-Liquidazione tecnico ricognizione della tratta stradale interessata per posa in opera e segnaletica stradale  1.950,00
-Polizza assicurativa Unipol Sai per lavori di spostamento postazione € 250,00
-Fornitura materiale,sviluppo e stampa fotogrammi autovelox   2.500,00

A tutto ciò vanno aggiunti i costi per la società bolognese che si sta occupando della notifica dei verbali ed i 40.000 euro che dovranno essere risarciti ai 94 vincitori dei ricors, (per adesso…).

Il rischio che si stima per le casse comunali è di dover tirar fuori fino a 2.500.000  se i circa 12.000 sanzionati dovessero tutti fare ricorso ed avere ragione (la strada è già tracciata dai precedenti ricorsi), evento che metterebbe al collasso le già più che precarie finanze atripaldesi.

MORALE

A pensare di far cassa sulle spalle dei cittadini si fa male e si finisce peggio! Il sindaco ci ha già fatto sapere che non ha intenzione di rivedere nulla dell’attuale utilizzo e posizionamento aspettando fiducioso il ricorso in appello, speriamo che non si stia andando dritti verso il baratro.

Meglio sarebbe trovare soluzioni economicamente utili che portino pure vantaggi agli atripaldesi, ad esempio? Una gestione virtuosa dei rifiuti, per dirne una, potrebbe essere già un’idea!

 

Amici di Beppe Grillo Atripalda

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