Comune di Avellino nel servizio de “Le iene”: che figuraccia

Se n’era parlato nei giorni scorsi, quando Mattia Viviani aveva fatto visita negli uffici del Comune di Avellino per trattare un argamento segnalato da una dipendente. (LEGGI QUI)

Paola De Angelis, funzionario amministrativo area D1 (livello dirigenziale), da sei anni chiedeva ai suoi superiori di ricevere un incarico professionale che giustificasse il suo stipendio.

La dottoressa De Angelis è persona disabile, vero, ma in grado di svolgere il lavoro di scrivania dalla sua sedia a rotelle, con specifiche competenze e capacità di relazionarsi con il pubblico e i colleghi, oltre che con le apparecchiature informatiche. E’ stata assunta al Comune di Avellino attraverso concorso pubblico. Senza chiamata diretta o per raccomandazione politica, tanto per intenderci.

Le istanze di Paola De Angelis sono andate a vuoto per anni e allora, come hanno imparato a fare tanti cittadini, ha pensato bene di rivolgersi agli organi di informazione. Non sappiamo se abbia interpellato pure quelli locali ma ha immediatamente ricevuto risposta da “Le iene” che hanno realizzato un servizio a dir poco eccellente (giornalisticamente parlando) ma vergognoso (per quanto è invece emerso) per una città -intesa come cittadini – rappresentata da funzionari, politici e dirigenti per i quali è inutile qualsiasi commento (negativo).

Parlano le immagini. (Ecco il video)

Spocchioso l’atteggiamento della dirigente del settore, Carmela Cortese, la quale dapprima si trincera con la solita scusa offerta ai giornalisti (“Sono in riunione”, sbattendo la porta in faccia all’interlocutore) poi, “invitata” a non peggiorare la situazione dal suo diretto superiore, si libera dall’improrobabile impegno (ma de che?) e comincia a fare la tenerona: cosicchè chiama “Paoletta” la dipendente che in precedenza non se l’era mai filata.

La Paoletta che da sei anni chiede di lavorare per non rubare lo stipendio di 1400 euro mensili. Almeno lei non vuole farlo.

Poi c’è l’intervista con il segretario generale il quale ne esce a pezzi dopo avere tentato inutilmente di fare il brillante e tenere testa al giornalista che gli fa fare una figuraccia senza nemmeno tanto sforzo.

Il dottor Riccardo Feola, napoletano da due anni e mezzo ad Avellino, si fa male da solo. Dapprima c’è il video del suo rapporto con la dipendente di cui non sa neppure l’esistenza, nè quale ufficio occupi la dottoressa De Angelis.

Ma la chicca è l’intervista dalla quale emergono argomentazioni a dir poco imbarazzanti. Il tutto sotto l’occhio vigile di… un vigile (visibilmente imbarazzato), presenza pretesa dal segretario generale. Il vigile urbano è rimasto lì, impalato, ad assistere quale pubblico ufficiale all’intervista registrata.

E’ veramente difficile spiegare e descrivere la figuraccia che è emersa – per il Comune di Avellino e chi lo rappresenta – attraverso il servizio giornalistico svolto senza nemmeno tanto infierire. I dirigenti intervistati si sono fatti del male da soli. Ma lo hanno fatto soprattutto alla città, all’immagine della gente di Avellino che, ovviamente, non si riconosce in questi personaggi pagati dai cittadini avellinesi.

Che dire? Grazie a questi personaggi l’immagine della città esce a pezzi. E non veniteci a dire che è colpa dei giornalisti perchè costoro riescono ancora a fare (benissimo) il proprio lavoro.

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