“Non cedete mai alla violenza. Dopo il primo schiaffo poi ne arriveranno altri”

“Quello che voglio stringere con voi è un patto. Un patto per combattere insieme ogni forma di discriminazione e di violenza”. A parlare è Carmine De Blasio, direttore del consorzio dei servizi sociali ambito A 5. Questa mattina l’incontro con gli alunni della sezione solofrana del liceo scientifico De Caprariis. Si parla di violenza contro le donne.

“Noi siamo abituati ad associare la violenza contro le donne al fatto drammatico, tragico. La violenza contro le donne è innanzitutto un fatto di mentalità. Quando a casa un ragazzo fa una battuta inappropriata sulla ragazzina che cammina per strada in un certo modo, questo è l’inizio. E’ in questo momento che stiamo alimentiamo la mentalità che è giusto tirare uno schiaffo alla propria ragazza magari perchè non risponde al cellulare, che è giusto avere un atteggiamento aggressivo nei suoi confronti se non ci racconta tutto quello che ha fatto nel corso della giornata”. “Va bene continuare a pensare che è sbagliato usare violenza contro le donne, che è sbagliato usare violenza”. Ed ecco il patto: “tutti noi, però, ci dobbiamo impegnare a fare qualcosa per combattere quella mentalità bacata dalla quale nasce la violenza, che quasi la giustifica. Questo è l’impegno che oggi dobbiamo prendere insieme, educatori ed istituzioni da un lato e ragazzi e ragazze dall’altro”.

All’appuntamento di questa mattina, moderato dalla docente Stefania Montefusco, hanno apportato il loro contributo anche Michele Russo in rappresentanza del comune di Solofra, Speranza Marangelo direttrice della cooperativa sociale “L’isola che c’è”, la dirigente dell’istituto scolastico Maria Berardino. Ed ancora. Stefania De Martino coordinatrice del centro anti violenza di Solofra, Filomena Lamberti vittima di un episodio di violenza. La sua storia è molto simile a quella di Lucia Annibali, l’avvocatessa di 35 anni, di Pesaro, che è diventata un’icona delle donne che si ribellano ai soprusi.

Filomena Lamberti è stata sfigurata da un marito violento. La picchiava per futili motivi. Poi Filomena non ce l’ha fatta più. Aveva deciso di lasciare il marito. La notte del 28 maggio 2012 l’ultima violenza. Il marito la sfigurò gettandole in faccia dell’acido.

Oggi Filomena va nelle scuole a raccontare quello che le è accaduto, nascondendo il suo viso deturpato dietro gli inseparabili occhiali da sole. Ai giovani lancia un messaggio semplice: al primo segno di violenza devono scappare, denunciare. “Se uno cede al primo schiaffo poi ne verranno altri e ancora altri”.

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