Chiedevano interessi del 130%, sgominati usurai

Chiedevano interessi del 130%, sgominati usurai
Prestavano soldi a clienti in difficoltà ma chiedevano interessi a volte anche del 130% annuo. Un’indagine lunga e complessa quella che ha visto impegnate le Fiamme Gialle della Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi per ben due anni. L’articolata attività investigativa era sfociata, verso la fine dell…

Chiedevano interessi del 130%, sgominati usurai

Prestavano soldi a clienti in difficoltà ma chiedevano interessi a volte anche del 130% annuo. Un’indagine lunga e complessa quella che ha visto impegnate le Fiamme Gialle della Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi per ben due anni. L’articolata attività investigativa era sfociata, verso la fine dell’anno 2008, nel rinvio a giudizio per usura ed esercizio abusivo dell’attività bancaria di due soggetti, appartenenti ad una nota famiglia di imprenditori di Caposele (AV). Il sodalizio era costituito da due soggetti appartenenti ad un medesimo nucleo familiare di imprenditori i quali erano dediti al commercio di materiale edile: a margine della loro attività lecita, i soggetti denunziati si adoperavano in operazioni di concessione prestiti e cambio di assegni nella maggior parte dei casi nei confronti di clienti della loro azienda che versavano in difficoltà economiche: la concessione di dilazione nei pagamenti a 90, 120, 180 giorni si tramutavano in veri e propri prestiti “a strozzo”. Le condotte poste in essere, oltre a delineare il reato di usura per la constatata applicazione di un tasso d’interesse superiore al limite imposto dalla legge (anche del 130% annuo), evidenziano gli estremi di una vera e propria illecita attività finanziaria. Gli accertamenti condotti dalla Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi, agli ordini del tenente Massimo DEVITO, sul finire del 2008 avevano consentito di delineare compiutamente alla autorità giudiziaria le responsabilità dei seguenti soggetti: N.D. (di anni 48), nato a Caposele (AV) ed ivi residente in via Roma s.n.c., per il reato di usura ed esercizio abusivo di attività bancaria; D.G.S. (di anni 70), nata a Caposele (AV) ed ivi domiciliata in via IV Novembre snc., per il reato di esercizio abusivo di attività bancaria. Di particolare rilievo è risultata la collaborazione prestata da altri imprenditori: una volta individuati sul “brogliaccio” i nomi dei soggetti cui era stato “prestato” il denaro, dopo i necessari riscontri a seguito dell’analisi della documentazione bancaria, i militari pervenivano con una paziente ed attenta azione persuasiva, a convincere almeno qualcuno fra gli usurati dell’importanza della loro testimonianza. Alcuni usurati hanno fornito agli investigatori delle registrazioni relative alle conversazioni avute con l’usuraio prima di essere escussi dagli investigatori durante le quali veniva indicato ai testi cosa dichiarare al momento del colloquio e a quali militari prestare particolare attenzione. In molte circostanze proprio il coraggio di tali persone ha consentito di ricostruire l’iter che li aveva fatti trasformare da “clienti” in “vittime” dell’usura. In altri casi, peraltro, i militari hanno dovuto registrare l’atteggiamento “non collaborativo” di persone spaventate che, mosse da un pur comprensibile timore, rilasciavano dichiarazioni fuorvianti o non veritiere: per tre di tali soggetti non poteva purtroppo evitarsi la segnalazione all’autorità giudiziaria per le opportune valutazioni in relazione al reato di favoreggiamento personale.

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