Verità per Antonio: uno striscione che impone risposte certe per una tragica morte

“Che sia fatta giustizia, ti hanno ucciso, hanno portato via un figlio,un fratello,un papà,un amico…

E perché tutti possano trovare la pace,che esca fuori la verità.”

E’ il messaggio pubblicato su Facebook da Grazia Ruggiero, la donna che è stata vicino ad Antonio Dello Russo e che meglio di tutti conosceva il giovane morto martedì scorso in seguito a un inseguimento avvenuto lungo la statale 7 bis tra Avella e Monteforte Irpino.

LA VERITA’ “VERA”

Un messaggio che è la sintesi dello stado d’animo di quanti s’interrogano sulla tragica morte del giovane di 39 anni e vogliono conoscere come sono andate le cose. Purchè non ci siano lati oscuri e fantasmi per la morte di Antonio Dello Russo.

Ai funerali svoltisi ieri a Mercogliano c’era tanta gente e una sola parola: verità.

Ci vorrà tempo per conoscere la dinamica dei fatti.

TANTE DOMANDE

Quali le cause che hanno portato Antonio Dello Russo a schiantarsi contro un albero, attinto da due proiettili sul suo lato destro?

E poi: come mai la gazzella dei Carabinieri è finita in una cunetta, sul lato destro della strada? E come si è svolto l’inseguimento?

Da quale posizione sono stati esplosi i colpi di arma da fuoco che hanno attinto il giovane al braccio e alla coscia destra?

Come mai i genitori del ragazzo sono stati avvisati tante ore dopo l’incidente.

Quanto tempo è trascorso dall’impatto contro l’albero e l’arrivo dei sanitari con l’ambulanza.

Come mai la strada è rimasta chiusa al traffico per tante ore, per ricostruire quello che sembrava un normale incidente stradale.

Cosa hanno detto e fatto i protagonisti dell’inseguimento, quei due carabinieri che, comprensibilmente, nemmeno stanno vivendo un momento di serenità.

Tanto e altro ancora si vuole sapere, da parte di tutti e non soltanto dai parenti della vittima di quello che sembrava un incidente stradale.

UNA SOLA RISPOSTA

Perchè un fatto del genere potrebbe succedere a chiunque.

E allora la risposta dovrà essere certa e quindi convincente. Per tutti.

Tempo, pazienza, fiducia per la “verità per Antonio”.

Intanto continueranno a circolare ricostruzioni più o meno fantasiose, illazioni, maldicenze, condanne e assoluzioni fatte dal popolo e non dalla Giustizia.

Tutto questo perchè mancano, al momento, elementi e dati di fatto di cui solo i diretti interessati sono a conoscenza.

Ovvero i due carabinieri che hanno dato vita all’inseguimento.

Le loro testimonianze saranno importanti ma non determinanti.

Gli investigatori dovranno trovare riscontro a ogni loro parola, a ogni dettaglio, per arrivare alla “veritàvera”, quella che vogliono conoscere gli amici e parenti di Antonio Dello Russo ma pure semplici cittadini.

E capire come e perchè un mancato stop a un posto di controllo si sia trasformato in una tragedia per un giovane di 40 anni e pure per i due carabinieri.

 

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