Produzione conciaria, Aicc punta su formazione ed ecosostenibilità

Le grandi griffe del sistema moda dimostrano una attenzione sempre crescente ad un produzione che sia ecofriendly. Il maggior controllo sull’utilizzo dei prodotti chimici nel processo produttivo e, conseguentemente il monitoraggio delle caratteristiche ecotossicologiche del cuoio, può costituire un vantaggio significativo non solo in termini di qualità reale del prodotto, ma anche di immagine, garantendo tranquillità ai clienti ed ai consumatori finali rispetto a prodotti provenienti da paesi extraeuropei. Risponde a questa esigenza il seminario tenutosi a Solofra, promosso dall’Associazione Italiana Chimici del Cuoio sezione Campania, sul tema “Ftalati nel settore conciario”. “Abbiamo raccolto l’invito dell’Aicc Campania – esordisce Gianluigi Calvanese, direttore scientifico della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli (SSIP) di Napoli – a trattare il tema degli ftalati nel settore conciario. Si tratta di sostanze chimiche che sono attenzionate dalle case di moda e dei clienti delle concerie in ragioni delle restrizioni che esistono a livello europeo”.

Diventa centrale dunque l’attività di monitoraggio perchè come ricorda Calvanese “ogni conceria si trova ogni giorno a dover fronteggiare richieste che arrivano da parte dei clienti”. La parola chiave resta dunque: sostenibilità ambientale. E non potrebbe essere altrimenti visto che “la maggior parte della produzione conciaria è indirizzata al settore della moda. E le aziende che operano in questo settore sono molto esigenti dal punto di vista della sostenibilità”. “Lo scopo di Aicc, ricorda Gaetano Maffei consigliere nazionale Aicc, è diffondere tra i nostri associati la cultura scientifica conciaria”. A Solofra l’Associazione italiana chimici del cuoio conta settanta iscritti. “Un trend in crescita, rilancia Francesco Troisi consigliere nazionale Aicc, anche in forza delle attività che l’associazione porta avanti: seminari formativi, iniziative con l’istituto tecnico conciario ‘Gregorio Ronca’ di Solofra ed i convegni annuali”.

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