Hai abboccato, pesce d’aprile! Origini dell’usanza e gli scherzi più clamorosi della storia

pesce d aprile

Il giorno del primo di aprile viene comunemente associato a scherzi e prese in giro. Chi non si è mai divertito ad attaccare un foglio con un disegno di un pesce dietro le spalle della persona burlata. A fare uno scherzo telefonico, a far credere qualcosa che non fosse vero. Il cosiddetto “pesce d’aprile” è un’usanza molto più diffusa di quanto si possa credere e, soprattutto, ha origini davvero molto antiche.

Ma perché si dice “pesce d’aprile”? Da cosa nasce quest’usanza?

Ci sono diverse credenze sull’origine di questa tradizione, ma quella più accreditata la fa risalire all’abbandono del calendario Gregoriano. Partendo dal perché del “pesce”, questo deriverebbe dal fatto che in questo periodo dell’anno il sole lascia il segno zodiacale dei pesci ma anche dal fatto che credere allo scherzo è come un pesce che abbocca all’amo. L’usanza di fare scherzi, invece, risalirebbe al XVI secolo tempo in cui il capodanno era il 25 marzo e i festeggiamenti terminavano il 1° aprile con scambi di doni e luculliani banchetti.

Nel 1564 il re Carlo IX stabilì che fosse adottato il calendario Gregoriano e il primo dell’anno passò dunque al 1° gennaio. Ma ciò non fece felice una gran parte di sudditi i quali, per protesta, iniziarono a sbeffeggiare la nuova data e ogni anno, quando giungeva il 1° aprile, inviavano ai più tradizionalisti regali scherzosi o li invitavano a feste inesistenti trasferendo su di sé l’appellativo di “sciocchi d’aprile”. Questa tradizione prese le mosse in Francia e in Germania per poi diffondersi gradualmente in tutti gli stati europei.

Alla Francia, in particolare, si deve il modo di dire “pesce d’aprile”, in quanto nei regali vuoti che vi si scambiavano si usava mettere un bigliettino che riportava la scritta “poisson d’avril”. In Italia, invece, la tradizione giunse intorno al 1880 iniziando dalla città di Genova. Non sono solo i bambini a divertirsi con le burle del primo d’aprile.

Nel corso degli anni ci sono stati diversi pesci d’aprile davvero clamorosi, “bufale” grandi e grosse diffuse tramite i media.

Il 1° aprile del 1957 l’emittente inglese BBC mandò in onda un corposo servizio sul famigerato “albero degli spaghetti”: fece credere infatti che la pasta crescesse su un albero lungo il lago di Lugano. Ciò provocò immediatamente centinaia di telefonate all’emittente da parte di telespettatori incuriositi e interessati.

Risale invece al 1° aprile 1977 lo scherzo del giornale inglese “The Guardian” che fece un lunghissimo e dettagliato servizio sulla bellissima isola di San Serriffe nell’Oceano Indiano, sponsorizzandola come destinazione ideale per vacanze da sogno, per poi far scoprire che fosse stato tutto inventato, foto comprese.

Nel 1997 invece un matematico di fama internazionale inviò una comunicazione a mezza comunità scientifica dicendo che finalmente uno degli enigmi matematici più difficili, l’enigma di Reimann, era stato risolto. Gli scienziati si entusiasmarono, ma la cosa si rivelò semplicemente uno scherzo.

Nel 2007 c’è poi stato Google Tisp, un kit lanciato dal noto motore di ricerca che prevedeva una rivoluzionaria connessione internet tramite filo e modem connessi al proprio wc di casa.

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