Telefonate moleste: come difendersi dal telemarketing con la nuova legge

call center

Con la legge n. 5/2018 sono state introdotte nuove regole molto più specifiche contro le modalità spesso fastidiose del telemarketing, ovvero il metodo che prevede la possibilità, per le aziende, di effettuare chiamate commerciali tramite call-center rivolte tanto a numeri fissi tanto a mobili.

Le proteste degli utenti, unite all’attuale attenzione crescente verso il tema della privacy, hanno mosso la macchina legislativa portandola a definire in maniera più definita vincoli e restrizioni per gli operatori e opportunità per gli utenti.

Da una parte è stata infatti predisposta una riforma del “Registro Pubblico delle Opposizioni”, attivo dal 2011, dall’altra è stata prevista l’istituzione di due prefissi unici nazionali che consentono ora di comprendere, già dal numero che appare sul display del ricevitore, se a chiamare è un operatore di telemarketing o meno.

Attivo dal 2011, ma con possibilità di iscrizione solo per numeri fissi presenti negli elenchi telefonici pubblici, il “Registro Pubblico delle Opposizioni” dà ora la possibilità di iscrizione anche ai numeri mobili e a tutti i numeri riservati, ovvero non presenti negli elenchi telefonici pubblici. Essere iscritti a questo database consente di non essere oggetto di telefonate commerciali o di mercato, per cui le società sono tenute a consultare l’elenco prima di poter procedere con le telefonate, pena una sanzione amministrativa fino a 50.000 euro fino al rischio di sospensione o addirittura revoca dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività.

L’altro aspetto della nuova legge presuppone l’istituzione da parte dell’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) di due prefissi, uno per attività di vendita e mercato, l’altro per quelle di statistica, utili per riconoscere preventivamente la telefonata in arrivo. In questo modo, tutti i call-center e le società di telemarketing hanno l’obbligo di adeguarvisi entro 60 giorni, pena sanzioni amministrative fino a 250.000 euro.

E’ stato inoltre disposto il divieto di utilizzo dei compositori telefonici automatici, con cui i call-center chiamano automaticamente e in modo continuo elenchi di numerazioni di privati acquistate da terzi.

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