CIAO CIAO CIAMPI/Le reazioni – Damiano Genovese: “E’ il primo responsabile”

La inadeguatezza di Ciampi, motivo principale della sfiducia, non cancella la necessità, vera e sentita, della città di rompere con il Centrosinistra” dichiara Damiano Genovese, (ormai ex) consigliere comunale più votato del Centrodestra e da poco anche consigliere provinciale.
“Avevamo sostenuto apertamente Ciampi, e non solo al secondo turno ma anche nel suoi primi atti amministrativi, nonostante già fosse chiaro, con la nomina di una giunta politica e monocolore, che il sindaco giocasse al tanto peggio tanto meglio” commenta Ettore de Conciliis, segretario regionale del MNS.
Damiano Genovese, continua, puntando il dito sulle responsabilità politiche del M5S: “In aula si entra con una maggioranza che Ciampi non ha mai cercato, convinto che bastasse il suo vanaglorioso e prosaico convincimento di rappresentare tutti gli avellinesi, sebbene il suo Partito abbia avuto la fiducia di meno del 15% dell’elettorato. Un vero dilettante, un confusionario, in campagna elettorale permanente sui social ma oggettivamente allo sbando nelle dinamiche e negli equilibri dell’aula. La sfiducia è solo colpa sua, resta solo da capire se sia stata una inquietante strategia eterodiretta o solo la evidenza della sua insipienza”.
Non risparmia frecciate anche al centrosinistra il segretario provinciale del MNS, Giovanni Candela: “il passato ha sfiduciato il finto interprete del futuro” mentre Gianclaudio Di Vito, segretario cittadino aggiunge: “la prossima volta il quadro politico sarà diverso, Ciampi non creda che sia scontata la sua rielezione”.
In conclusione, l’intera struttura politica del MNS esprime i sensi della propria delusione per questa grande occasione mancata per la città di Avellino, che avrebbe potuto liberarsi delle scorie del Potere ma che, purtroppo, ha scelto una compagine incapace di offrire una amministrazione solida e finalmente incisiva sui tanti problemi.
“Siamo già da oggi in campo per le nuove elezioni comunali che si terranno ad Avellino” chiude Genovese, che conclude “gli avellinesi hanno già capito cosa significa indirizzare le sacrosante istanze di cambiamento e rinnovamento a degli improvvisati che avrebbero potuto fare tanto ma hanno preferito giocare ai soldatini di chi, da Roma, ha messo la firma su questa operazione consumata ai danni della città”.

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