E’ morto Angelillo, fu allenatore di un Avellino povero ma bello

Antonio Valentin Angelillo è morto al policlinico “Le Scotte” di Siena due giorni fa ma la famiglia ha reso noto la notizia solo questa mattina. Aveva 80 anni, da calciatore era stato attaccante di Inter, Roma, Milan, primatista di reti segnate in un campionato di serie A a 18 squadre, con 33 gol., un record poi superato da Higuain nell’ultima stagione a Napoli ma in un campionato a 20 squadre.

Angelillo è stato allenatore dell’Avellino nel 1984-85: fu scelto da Pierpaolo Marino, direttore generale della società all’epoca presieduta da Antonio Pecoriello. Il tecnico era reduce da una splendida annata con l’Arezzo e trovò una squadra già allestita perché le ristrettezze economiche non avrebbero consentito di esaudire le richieste del’allenatore.

Angelillo non si scompose e, nel ritiro di Nocera Umbra, si mise subito all’opera con una rosa di calciatori composta dai vari Zandonà, Ferroni, Garuti, Lucarelli, Amodio, Pecoraro, Colombo, Faccini, elementi pressocchè sconosciuti che, sotto la guida del tecnico argentino, offrirono un ottimo rendimento.

La squadra registrava anche le presenze di elementi di spicco quali Diaz e Barbabillo, oltre che Colomba, Tagliaferri e De Napoli.

L’Avellino ottenne una sofferta salvezza, la settima consecutiva in serie A, con 25 punti (14 nel girone di andata ed 11 in quello di ritorno):retrocessero Ascoli, Lazio e Cremonese, lo scudetto fu vinto dal Verona di Osvaldo Bagnoli che fu battuto in trasferta solo sul campo dell’Avellino in quella sua travolgente stagione. Una gara giocata dopo avere spalato la neve, proprio con l’allenatore Angelillo in prima linea insieme ai volontari che resero agibile il terreno dello stadio Partenio, consentirono all’Avellino di disputare quella partita vinta per 2-1 cpon la rete decisiva di Angelo Colombo dopo il vantaggio firmato da Diaz e il pareggio momentaneo di Marangon.

A fine stagione, Angelillo si trasferì al Palermo e dopo il tecnico argentino giunse in Irpinia lo slavo Tomislav Ivic.

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