Nasconde la droga negli abiti del figlio neonato per passarla al marito in carcere

Ha usato il figlio neonato per provare a portare la droga in carcere. A denunciare l’accaduto è stato Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sappe: “Venerdì un detenuto di origini napoletane, durante l’incontro con la moglie e i quattro figli, mentre teneva in braccio il più piccolo, neonato, ha prelevato con destrezza dagli abiti del bimbo un involucro. La cosa non è passata inosservata ai dispositivi di sicurezza della Polizia Penitenziaria di servizio che sono intervenuti ed hanno rinvenuto un microtelefono e 80 grammi di hashish”.

“Sempre nel carcere di Avellino – prosegue – ieri è stata disposta una perquisizione straordinaria nei locali detentivi della socialità della Sezione a regime aperto ed è stato rinvenuto un altro apparecchio telefonico. L’attività investigativa messa in campo ha avuto successo ed ancora sono stati scoperti telefonini e droga che entrano clandestinamente in istituto. Nonostante la carenza organica e l’assenza di supporti tecnologici di sicurezza, la Polizia Penitenziaria non molla e continua a garantire la legalità negli Istituti di pena”.

Il Sappe sollecita interventi urgenti da parte delle Istituzioni e del Ministro della Giustizia Andrea Orlando: “Il sistema delle carceri non regge più, è farraginoso. Sono state tolte, ovunque, le sentinelle della Polizia Penitenziaria sulle mura di cinta delle carceri, le telecamere ed i sistemi anti intrusione ed anti evasione spesso non funzionano, le aggressioni contro i poliziotti penitenziari sono all’ordine del giorno e questo è gravissimo. I vertici del Ministero della Giustizia devono assumere urgenti e concreti provvedimenti per fronteggiare questa grave emergenza”.

SPOT