Omicidio Tornatore, in manette 30enne di Fisciano: caricò il cadavere in macchina e appiccò il rogo

E’ un trentenne di Fisciano,pregiudicato e disoccupato, l’uomo finito in manette questa mattina in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli, che ha coordinato le indagini sull’omicidio Tornatore, ed eseguita dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Avellino.

Michele Tornatore, lo scorso mese di aprile, fu dapprima picchiato e poi ucciso con uno o più colpi di pistola alla testa. Il cadavere fu sistemato nel bagagliaio della sua auto, una Nissan, e trasportato in una zona isolata al confine tra i comuni di Contrada e Montoro, in una discarica ad alta quota, dove la vettura fu data alle fiamme. Il cadavere, divorato dal rogo, fu rinvenuto dopo giorni in località Serre, su indicazione di alcuni dipendenti del comune di Contrada.

La vittima stava scontando una condanna per truffa e godeva del regime di semilibertà.

Questa mattina sono scattate le manette ai polsi di quello che il Comandante provinciale dei carabinieri, Massimo Cagnazzo, ha definito come un coautore. E’ stato, infatti, proprio il 30enne di Fisciano a caricare il corpo di Tornatore in macchina, a trasportarlo in discarica ed a dare fuoco all’auto bruciando anche il cadavere. Il pregiudicato aveva contatti con uno degli arrestati del clan Genovese.

In carcere, per l’omicidio Tornatore, c’è già Francesco Vietri, il 54enne di Montoro accusato del delitto, tratto in arresto lo scorso 12 aprile e detenuto presso il carcere di Benevento. Vietri – ritenuto esponente del clan Genovese – è il proprietario dell’autorimessa alla frazione Banzano di Montoro in cui sono state rinvenute tracce ematiche della vittima. Indagato a piede libero per lo stesso reato il solofrano, ma residente a Banzano di Montoro, Rocco Ravallese. La quarta persona indagata è il 37enne Giampaolo Malafronte per aver reso false dichiarazioni agli inquirenti in merito a contatti telefonici avvenuti telefonicamente con Vietri che aveva negato.

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