Studenti in corteo ad Avellino: “No all’alternanza scuola-lavoro, no allo sfruttamento”

“No all’alternanza scuola-lavoro, no allo sfruttamento”. Anche ad Avellino gli studenti sono scesi in piazza per esprimere la loro contrarietà che ha finito con il ridurre gli studenti a merce nelle mani delle aziende. Lavare i piatti non è formazione, svuotare i vassoi in un fast food non è formazione. Francesca Picci, coordinatrice nazionale dell’Unione degli studenti. “Viviamo sulla nostra pelle i disagi di questo modello di Alternanza. Siamo studenti, non merce nelle mani delle aziende”.

La Rete degli studenti ha portato a compimento uno studio e l’ha presentato alla Camera. Interviste a quattromila iscritti alla quarta superiore (17,6 per cento iscritti alle professionali, 26,7 per cento agli istituti tecnici, 55,7 per cento ai licei) hanno detto che il 48 per cento dei 17-18enni dà una valutazione positiva all’esperienza, il 33 per cento è fortemente critico. Uno su due, ancora, ha assicurato che la scuola lo ha seguito, solo uno su quattro è soddisfatto invece dell’attenzione da parte dell’azienda. Solo il 27,1 per cento degli studenti intervistati ha sentito l’Alternanza calata sulle sue attitudini, per lo più iscritti ai tecnici e ai professionali, realtà che praticano il progetto da anni.

Le ‘emergenze’ della scuola italiana sono tante: soffitti dei licei che crollano, le borse di studio sempre inferiori ai richiedenti e il numero chiuso degli atenei.

Ad Avellino sono numerosi gli istituti che hanno aderito allo sciopero. Un corteo che ha attraversato la città fino ad arrivare in piazza Libertà.

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