Avellino, ennesimo tracollo a Bari

Avellino, ennesimo tracollo a Bari
BARI ( 4-4-2): Gillet 6.5, Masiello 6, Esposito 6, Stellini 6, Parisi 6; Lanzafame 6.5, De Vezze 6, Gazzi 6, Guberti 6.5 (19’st Kamata 6); Kutuzov 6.5 ( 24’ st Caputo 6.5), Barreto 7 ( 31’ st Galasso 6); A disposizione: Santoni, Ranocchia, Bianco, Rivas, Allenatore : Conte AVELLINO ( 4-4-1-1) : Grag…

Avellino, ennesimo tracollo a Bari

BARI ( 4-4-2): Gillet 6.5, Masiello 6, Esposito 6, Stellini 6, Parisi 6; Lanzafame 6.5, De Vezze 6, Gazzi 6, Guberti 6.5 (19’st Kamata 6); Kutuzov 6.5 ( 24’ st Caputo 6.5), Barreto 7 ( 31’ st Galasso 6); A disposizione: Santoni, Ranocchia, Bianco, Rivas, Allenatore : Conte AVELLINO ( 4-4-1-1) : Gragnaniello 5.5, Cosenza 5.5 ( 45’ st Gazzola 6), Vasko’ 5.5, Pecorari 6; Mesbah 6; Pacilli 6 (14’ st Aubameyang 5.5) , Di Cecco 5.5, De Martino 5.5, Koman 5 ( 17’ st N’Ze 5.5); De Zerbi 5.5, Sforzini 5.5 A disposizione: Padelli, Ghomis,Venitucci, Pepe, Allenatore: Campilongo Arbitro: Brighi di Cesena Ammoniti: Cosenza, Sforzini, Vasko’, Stellini, Di Cecco, Mesbah, Espulsi: 15’ Vasko’ Gol: 2’ (rig) e 9’ Barreto, 41’ st Caputo Bari – Il tempo per respirare e crederci l’Avellino non ce l’ha. Dopo trenta secondi De Martino atterra Lanzafame in area e Brighi concede il rigore (sospetto). Barreto dal dischetto ( 2’) non sbaglia. Uno a zero e San Nicola che diventa una bolgia. L’Avellino si sveglia con De Zerbi in area, a tu per tu con Gillet che di piedi spazza. Ma è solo un lampo ed una illusione. Sei minuti e Guberti fa di tutto e di più in area: dà un palla d’oro a Barreto che sigla raddoppio e doppietta. Da questo momento in poi il pallino del gioco è in mano all’Avellino che non riesce a capitalizzare le ( poche) occasioni gol. 19’ punizione di de Zerbi, deviazione di Cosenza di testa, Gillet fa gli straordinari. Azione fotocopia dopo quattro minuti: ancora De Zerbi su punizione, Pecorari di testa insacca, il guardalinee annulla per fuorigioco. I bianco verdi tentano di giocare però quando i biancorossi ripartono in contropiede e sugli esterni fanno venire i brividi. Al 34’ Kutuzov a sinistra, servito da un instancabile Barreto, manda alle stelle. Sul finale è il solito De Zerbi su punizione, a mandare la palla di un soffio alla sinistra di Gillet. Nella ripresa il film non cambia, anzi. Al 50’ punizione di De Zerbi, Gillet esce in mischia di pugno e spazza. Il doppio giallo a Vasko’ ( 60’) e la sostituzione di Aubameyang al posto di Pacilli, animano la partita che sembra anestetizzata sul due a zero. E l’espulsione di Vasko costringe Campilongo a sostituire Koman per N’Ze. Conte risponde inserendo forze fresche: ovvero Kamata al posto di Guberti. E’ proprio Kamata, intorno alla mezzora, a fare il diavolo sull’out sinistro ma Pecorari, a due passi dalla porta riesce a mettere in angolo. Il Bari vuole a tutti i costi siglare il tre a zero. Triangolazione in area, palla sui piedi di De Vezze: bomba da trenta metri alle stelle. Caputo al 86’ chiude i conti, passaggio in profondità, l’attaccante arriva a tu per tu con Gragnaniello in uscita realizzando il tre a zero. Il palo, un minuto dopo, ferma Lanzafame. “L’arbitraggio ci ha penalizzato oggi – spiega Campilongo a fine gara – perché credo che il fallo di De Martino su Lanzafame sia alquanto dubbio. La concessione del rigore, che non c’era, dopo trenta secondi ha vanificato tutto il lavoro che avevamo fatto in settimana. Ed anche le ammonizione mi sono sembrate eccessive anche perché le ammonizioni di Di Cecco, Sforzini e l’espulsione di Vasko’ condizioneranno, e non poco, la prossima trasferta di Frosinone. Comunque ai miei ragazzi non ho nulla da rimproverare. Hanno giocato un buon calcio e sono stati protagonisti di una dignitosa prestazione contro la squadra che è prima in classifica. Ora non ci resta che guardare in faccia alla realtà. Il cammino verso la salvezza è durissimo, ma noi dobbiamo crederci”. Lo sostiene anche Marco Pecorari. “Sapevamo che quella di oggi era una gara difficile. Non possiamo fare altro che mettercela alle spalle, nonostante la situazione sia difficile, abbiamo il dovere di lottare ancora in queste dodici giornate che restano”.

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