Agenzie entrate, ancora proteste dipendenti |
Agenzie entrate, ancora proteste dipendenti
Continua lo stato di mobilitazione per i lavoratori delle agenzie fiscali, dei monopoli e del Mef in tutta Italia. Dopo la serie di manifestazioni presso le sedi delle Prefetture dello scorso sette luglio, il 14 luglio le categorie sindacali della Pubblica amministrazione hanno ottenuto un incontro con il sottosegretario Giorgetti. All’ordine del giorno ancora la soppressione dell’articolo 165 operato dal decreto Brunetta sugli incentivi di produzione ai dipendenti del settore. Nonostante le promesse del Governo, infatti, per una modifica alle disposizioni precedentemente dettate tramite decreto, che sarebbe dovuta pervenire entro il 30 giugno, non sono stati ancora definiti tempi e quantificazione dello stanziamento. Nei fatti, dunque, ai lavoratori non è stato garantito il pagamento dei premi per le annualità 2008 e 2009. “Sopprimere il premio di incentivazione – ha spiegato il segretario della Uilm Pa di Avellino Angelo Spica – significa ancora una volta penalizzare chi lavora seriamente. Non dimentichiamo che questi settori della Pubblica Amministrazione si occupano di lotta all’evasione fiscale e che i premi di incentivazione riguardano direttamente l’obiettivo raggiunto. Brunetta e il Governo scelgono di tagliare proprio dove serve e dove, invece, bisognerebbe premiare. Siamo convinti che nel Pubblico ci sono degli sprechi e siamo d’accordo con una razionalizzazione della spesa. Ma ci chiediamo perché il Governo non taglia le consulenze esterne che incidono fortemente sui costi, ma penalizza il lavoro degli interni e tra l’altro su una delle questioni più rilevanti, come appunto, quella dell’evasione fiscale. Lo stato di mobilitazione continuerà, anche nella nostra provincia, fino a che dal Governo non perverranno notizie certe. L’incontro con Giorgetti, infatti, si è concluso con un nulla di fatto. E non escludiamo, che dopo le ferie estive, possa essere indetto uno sciopero generale della categoria”. Nonostante l’apertura anche per la Uil-Pa della fase congressuale e lo scioglimento del direttivo, il sindacato resta in prima fila sulle questioni più scottanti. In fase di definizione, in questi giorni, anche il contratto integrativo per i dipendenti del Ministero della Giustizia. “L’intervento del segretario generale della Uil-PA Salvatore Bosco – continua Spica -, nella trattativa in corso, potrebbe rivelarsi determinante per la soluzione della questione. L’esigenza prioritario, per quanto ci riguarda, è l’individuazione di un accordo politico preventivo con il Ministero che coinvolga tutti i lavoratori. All’interno dell’accordo, infatti, saranno definiti percorso ed obiettivi per la soluzione dell’annosa questione della Riqualificazione-Ricollocazione del personale”. “Obiettivo prioritario per la Uil- ha concluso il segretario generale Franco De Feo – resta la tutela del lavoratore e del servizio offerto ai cittadini. Penalizzare chi opera sull’evasione fiscale è una scelta che non possiamo che contestare. Il Governo consapevole dell’errore commesso con il decreto Brunetta, è venuto anche meno agli accordi presi. Non escludiamo, quindi, che in caso di riscontro negativo, scenderemo in piazza. Con questa scelta si penalizza sia il lavoratore sia il cittadino. Cosa per il sindacato intollerabile. Speriamo, invece, in una risoluzione positiva per quanto riguarda il contratto dei dipendenti del Ministero della giustizia. E l’accordo politico preventivo proposto dalla Uil potrebbe essere la soluzione ad hoc ad una questione che va avanti ormai da troppo tempo”.