Province, Gargani: “Non è riassetto ma violenza sul territorio”

Sul riassetto delle province da parte del Governo, l’On. Gargani ha dichiarato: “Non si tratta di riassetto ma di una violenza sul territorio, e non mi riferisco soltanto alla Campania, fatta da un Governo che io definisco di “non” politici e non di tecnici. La parola “tecnico” dovrebbe significare competenza, esperienza, saggezza, e quello che si è fatto invece per gli uffici giudiziari e per le province non esprime queste qualità. Continua Gargani: “mi sento di dire a tutti i cittadini della provincia di Avellino di aspettare il nuovo Governo “politico”, qualunque esso sarà, e intanto di avere fiducia nella giustizia Amministrativa e Costituzionale; non sarà archiviata la provincia di Avellino e non saranno soppressi i Tribunali di Ariano Irpino e di Sant’Angelo dei Lombardi.
Debbo dire però, ha aggiunto Gragani, che per evitare questo gravissimo errore bastava che i Deputati e Senatori della Camapania avessero votato contro. Invece si vota ineluttabilmente a favore e poi si critica a cose fatte: ahimè cosi stanno le cose.
Ora ci troviamo di fronte a un decreto legge del tutto anomalo che nell’iter parlamentare dovrebbe avere tutte le correzioni necessarie per trovare un equilibrio complessivo accettabile e accettato.
Nessuno credo possa auspicare un Monti Bis, perchè con queste parole si lascia intendere una riedizione di questo Governo.
Monti è indubbiamente una “risorsa” per il Paese ed è persona che ha prestigio in Europa ma il suo Governo è altra cosa, tra l’altro desideroso di fare propaganda.
Un esempio è la legge “contro” la corruzone che è un manifesto di dichiarazione con la pretesa di “combattere” la devianza”.
La legge “non combatte” ma reprime e sanziona la illegalità con norme precise e finalizzate allo scopo. Nell’incontro che i Deputati Europei hanno avuto con i magistrati di Palermo ho riscontrato sorprendentemente un giudizio conforme.
Quindi anche questo “manifesto” non porrà fine alla corruzione! Quanto infantilismo.
Il mio messaggio è che bisogna comunque unitariamente lottare per difendere il territorio, la nostra tradizione, la nostra cultura”.

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