Crisi castagna: chiesto lo stato di calamità

A campagna ormai conclusa, si registra sulla base delle segnalazioni delle organizzazioni agricole professionali, un danno economico per la crisi della castanicoltura regionale, superiore ai 60 milioni di euro con una ricaduta superiore al 20% della produzione lorda vendibile. Le province più colpite sono quelle di Avellino, Caserta e Salerno. In particolare la siccità che ha colpito i castagneti della nostra regione, ha inciso sensibilmente sulla situazione di crisi del settore castanicolo…

A campagna ormai conclusa, si registra sulla base delle segnalazioni delle organizzazioni agricole professionali, un danno economico per la crisi della castanicoltura regionale, superiore ai 60 milioni di euro con una ricaduta superiore al 20% della produzione lorda vendibile. Le province più colpite sono quelle di Avellino, Caserta e Salerno. In particolare la siccità che ha colpito i castagneti della nostra regione, ha inciso sensibilmente sulla situazione di crisi del settore castanicolo. Per il presidente della commissione regionale Agricoltura della Campania, on. Pietro Foglia (UDC): “Tale circostanza e la relativa stima dei danni, così come già richiesto dalla commissione Agricoltura del consiglio regionale con una recente risoluzione, rendono necessario ed urgente da parte dell’assessorato regionale all’Agricoltura la richiesta dello stato di calamità naturale al fine di consentire, alle aziende colpite, di avvalersi degli interventi compensativi per favorire la ripresa dell’attività produttiva e le deroghe previdenziali a valere sul Fondo di Solidarietà Nazionale, di cui al decreto legislativo 102/2004”. “Ma, parimenti – dice ancora il presidente Foglia – , ritengo sia necessaria la valutazione di provvedimenti che impongano, oltre che nei castagneti privati, anche in quelli ricadenti nel demanio pubblico (degli enti locali, delle comunità montane o degli enti parco) adeguate azioni di prevenzione e di lotta da parte degli attori pubblici titolari per non invalidare le azioni intraprese sulle coltivazioni delle aziende private. Tanto più anche alla luce degli ultimi allarmi circa nuovi insetti killer provenienti da paesi orientali e rilevati su alcune produzioni tipiche della Campania, per i quali sono state rafforzate le iniziative di monitoraggio e di sorveglianza del territorio da parte del servizio fitosanitario della Regione”.

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