Tre bicchieri, 40 etichette irpine ci sperano

Tre bicchieri, 40 etichette irpine ci sperano
C’è molta Campania, ma anche e soprattutto tantissima Irpinia, nella decade che l’editore enogastronomico Gambero Rosso dedica all’assaggio dei migliori vini italiani. Da domani (martedì 28 luglio) iniziano presso la Città del Gusto di Roma le degustazioni finali per l’assegnazione dei Tre Bicchieri…

Tre bicchieri, 40 etichette irpine ci sperano

C’è molta Campania, ma anche e soprattutto tantissima Irpinia, nella decade che l’editore enogastronomico Gambero Rosso dedica all’assaggio dei migliori vini italiani. Da domani (martedì 28 luglio) iniziano presso la Città del Gusto di Roma le degustazioni finali per l’assegnazione dei Tre Bicchieri, il massimo riconoscimento attribuito dalla Guida Vini d’Italia di Gambero Rosso, giunto alla ventitreesima edizione. Coordinati dal direttore Daniele Cernilli e dai curatori Eleonora Guerini, Gianni Fabrizio e Marco Sabellico, i principali collaboratori valuteranno per circa dieci giorni tutti quei vini che nelle sessioni di assaggio locali hanno ottenuto un punteggio minimo di 85/100. Finalisti che saranno divisi per tipologia ed annata e saranno nuovamente degustati, come sempre in batteria e alla cieca: i vini che otterranno un punteggio medio di 90/100 saranno premiati con i Tre Bicchieri, gli altri figureranno in guida con l’altrettanto prestigiosa valutazione dei due bicchieri colorati. Saranno circa 750 i vini selezionati per le finali dalle 32 commissioni locali che hanno operato fin dal mese di maggio, e tra questi ci saranno 63 vini campani, con oltre 40 etichette prodotte da cantine irpine (i due terzi del totale). Rappresentano il vertice qualitativo di quasi 200 aziende testate, per un totale di circa 900 assaggi effettuati nel corso di due sessioni che si sono svolte all’inizio di giugno e di luglio presso la Camera di Commercio di Avellino, l’ente che dal 2004 ospita la commissione esaminatrice e le degustazioni dei vini di tutte e cinque le province campane. “La Campania è letteralmente esplosa negli ultimi anni – sottolinea Paolo De Cristofaro, Responsabile Campania di Gambero Rosso -. Dal 2003 ad oggi abbiamo visto raddoppiare il numero di aziende che partecipano alla selezione regionale e triplicare il numero di campioni. Un lavoro affascinante ma molto impegnativo che non sarebbe possibile senza la perfetta macchina organizzativa della Camera di Commercio di Avellino, sempre più punto di riferimento tecnico e centro direzionale del vino per tutta la regione”. “La nostra collaborazione con Gambero Rosso – evidenzia il Presidente della Camera di Commercio di Avellino, Costantino Capone – si inserisce in un progetto più ampio, nel quale la Camera di Commercio vuole essere innanzitutto un aiuto costante ed efficace per le tante aziende, piccole e grandi, che in questi anni hanno investito nel settore puntando sulla qualità e che rappresentano la punta di diamante della nostra economia. Non è un caso, infatti, che, a fronte dei preoccupanti dati sull’export che parlano di una flessione del 30% in valore, l’unico comparto che fa registrare miglioramenti in provincia è quello agro-alimentare, nel quale il vino si dimostra ancora una volta trainante”. Una tendenza confermata anche dalle degustazioni di quest’anno, nelle quali si sono messe in evidenza diversi esordienti accanto alle realtà storiche irpine, così come si è manifestata una stimolante dialettica tra piccoli produttori e grandi corazzate. Per quanto riguarda il livello medio delle varie tipologie, è senz’altro il Taurasi la denominazione a far registrare i più interessanti sviluppi, seguita dal Fiano di Avellino e dal Greco di Tufo. “Molti dei vini irpini selezionati per le finali – precisa Paolo De Cristofaro – potranno giocarsi una chance importante per ottenere i Tre Bicchieri. I migliori Taurasi del 2005 sono vini duri, giovani, ma con un passo di energia e vibranza davvero sorprendente. Per quanto riguarda l’annata 2008 dei bianchi, ci sembra più una vendemmia da Fiano che da Greco. Al di là dei singoli risultati, l’aspetto più interessante è la chiarezza con cui si delinea la superiorità di certe sottozone e di alcuni manici. Meno brillante la situazione sugli Aglianico doc e igt, ma qualche interpretazione ben a fuoco non manca”. “La sessione campana di Gambero Rosso – conferma il Presidente Capone – è un momento irrinunciabile di riflessione e confronto per tutto il movimento vitivinicolo. Vedere ogni anno alla ribalta nuovi protagonisti accanto ai mostri sacri è un fattore di grande stimolo, specialmente se consideriamo il boom di cantine che abbiamo registrato negli ultimi 20 anni. Decine e decine di nuove avventure che abbiamo visto nascere e crescere, e che speriamo continuino sempre nell’ottica della ricerca di qualità e eccellenza”.

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