Europee, Gargani presenta ricorso al Tar

Europee, Gargani presenta ricorso al Tar
E’ stato depositato questa mattina al Tribunale Amministrativo del Lazio il ricorso contro la ripartizione dei seggi italiani al Parlamento Europeo effettuata dall’ufficio elettorale presso la Corte di Cassazione, che ha privato la circoscrizione Sud di tre seggi e quella Isole di due, facendo eleg…

Europee, Gargani presenta ricorso al Tar

E’ stato depositato questa mattina al Tribunale Amministrativo del Lazio il ricorso contro la ripartizione dei seggi italiani al Parlamento Europeo effettuata dall’ufficio elettorale presso la Corte di Cassazione, che ha privato la circoscrizione Sud di tre seggi e quella Isole di due, facendo eleggere al Parlamento Ue candidati del Nord Italia. La richiesta al Tar è politicamente trasversale, essendo stata firmata dagli eurocandidati Giuseppe Gargani (Pdl), promotore dell’iniziativa, Gino Trematerra (Udc) e Pasquale Sommese (Pd).ù Analoga iniziativa sarà seguita da candidati della circoscrizione isole. “La battaglia per difendere il diritti alla rappresentanza del Mezzogiorno in Europa prosegue” afferma Gargani, certo che la pronuncia giurisdizionale del Tar “correggerà l’errore: è un grave deficit democratico per gli elettori del Sud, i cui voti sono serviti per mandare al Parlamento Europeo non i propri rappresentanti ma quelli di altri territori”. Nel ricorso si chiede al Tar di far rispettare il decreto del Presidente della Repubblica dell’aprile 2009, con cui, nel pieno rispetto del principio della rappresentanza proporzione, venivano stabiliti 18 seggi complessivi per tutte le liste della circoscrizione Sud. “La Cassazione invece – dichiara ancora Gargani – ha preso una decisione meramente amministrativa sulla base di calcoli del Ministero dell’Interno che non hanno tenuto pienamente conto della normativa in materia, attribuendo complessivamente al Sud solo 15 seggi e facendo crescere ingiustificatamente la rappresentanza del Nord”. “Sono certo – conclude Gargani – che il Tar porrà fine a questa discriminazione che colpisce i territori italiani maggiormente bisognosi di una rappresentanza adeguata in Europa, dalla quale dipendono gran parte delle possibilità di ripresa e di sviluppo “.

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