Primarie SeL, Nicola Santoro candidato al Senato

Ecco la nota di Nicola Santoro, candidato SeL al Senato: “In questi anni la politica ha dato e continua a dare il peggio di sé nelle forme più diverse e alcune volte più inaspettate e bizzarre. Ormai i cittadini sono giustamente indignati per lo spettacolo a cui sono sottoposti e il risultato è stato un progressivo aumento della distanza da questo mondo. Sel, consapevole di questa cesura, ha da subito individuato nelle primarie uno strumento, di ampia e diretta democrazia, che potesse finalmente…

Ecco la nota di Nicola Santoro, candidato SeL al Senato: “In questi anni la politica ha dato e continua a dare il peggio di sé nelle forme più diverse e alcune volte più inaspettate e bizzarre. Ormai i cittadini sono giustamente indignati per lo spettacolo a cui sono sottoposti e il risultato è stato un progressivo aumento della distanza da questo mondo. Sel, consapevole di questa cesura, ha da subito individuato nelle primarie uno strumento, di ampia e diretta democrazia, che potesse finalmente riavvicinare questi due mondi. La partecipazione alle primarie per il candidato premier del centrosinistra ha di fatto dimostrato che è giusta la strada. Mi è sembrato pertanto logico che tanto più la scelta di coloro che rappresentano i cittadini al parlamento per le prossime elezioni avvenisse con lo stesso mezzo.
Ho ritenuto di dare il mio contributo in questo quadro innanzitutto per mantenere accesi i riflettori della politica sul tema della Scuola pubblica che in questi mesi si è imposto all’attenzione delle cronache. Per sottolineare come sia necessaria una soluzione di continuità dalla politica scolastica dei governi che si sono succeduti, da chi, animato dall’ideologia liberista, ha svilito, depauperato, calpestato la Scuola Pubblica, e da chi l’ha invece drammaticamente trascurata. Il risultato è: una Scuola Pubblica immiserita, ma innanzitutto svilita nel valore e nel ruolo sociale con operatori scolastici mortificati, se non offesi. Bisogna non solo segnare una frattura politica con il passato, con il berlusconismo, ma anche con il presente, con il governo Monti che ha operato in assoluta continuità e in perfetta sintonia con chi lo ha preceduto. Questo nella convinzione che, come sollecitavano gli striscioni degli studenti in questi mesi – “fermare la precarietà e liberare i saperi” – sia inscindibile il legame Lavoro/Scuola come due elementi della stessa dignità, due facce dello stesso interesse, due facce dello stesso progresso ma fino ad ora vittime dell’azione devastante della furia liberista. Un contributo quindi per una politica che come ha affermato Nichi Vendola, si impegni quindi a ripristinare l’art. 18, ad attuare una Riforma della Scuola “per capovolgere il delitto compiuto dal min. Gelmini”, a lottare contro la ‘gabbia della precarietà'”.

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