Tragedia di capodanno: sospettato un commerciante di Ceppaloni

CRONACA MONTEFUSCO – Importanti novità potrebbero essere giunte in merito alle indagini volte a stabilire chi abbia venduto i botti che hanno causato la morte dell’imprenditore di Montefusco, Antonio Serino, deceduto, la notte di Capodanno, nella frazione Cucciano di San Martino Sannita, mentre stava accendendo un petardo sistemato in uno dei tre mortai interrati in un terreno. Un 51enne commerciante di Ceppaloni, infatti, è stato tratto in arresto, la scorsa notte, per detenzione di ordi…

CRONACA MONTEFUSCO – Importanti novità potrebbero essere giunte in merito alle indagini volte a stabilire chi abbia venduto i botti che hanno causato la morte dell’imprenditore di Montefusco, Antonio Serino, deceduto, la notte di Capodanno, nella frazione Cucciano di San Martino Sannita, mentre stava accendendo un petardo sistemato in uno dei tre mortai interrati in un terreno. Un 51enne commerciante di Ceppaloni, infatti, è stato tratto in arresto, la scorsa notte, per detenzione di ordigni esplosivi. L’uomo era già già noto per reati di questo tipo. L’operazione è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Benevento e quelli della Stazione di San Giorgio del Sannio. I militari sono stati supportati dalla Squadra Rilievi del Nucleo Investigativo ed hanno operato in stretta collaborazione con il Nucleo Carabinieri Artificieri Antisabotaggio di Napoli e la Compagnia di Montesarchio. L’arrestato, nel corso di una perquisizione nella sua abitazione, è stato trovato in possesso di circa 30 Kg di materiale esplosivo ad alta micidialità, illegalmente detenuti, contenuti in 19 ordigni confezionati artigianalmente, di varie forme e dimensioni, sprovvisti di etichettatura, classifica ed idonei dispositivi di sicurezza. Oltre agli ordigni, sono stati ritrovati circa 25 metri di miccia a lenta e rapida combustione, 52 artifici pirotecnici di fabbricazione orientale appartenenti alla IV/V categoria e 60 spezzoni di miccia a lenta combustione. Il tutto era custodito all’interno di diversi contenitori di cartone, nascosti in più punti del garage attiguo alla propria abitazione, conservati in assenza dei più elementari requisiti di sicurezza. Le indagini, tuttora in corso, sono tese a stabilire se il materiale pirotecnico, che ha causato la morte di Serino, sia della stessa natura di quello sequestrato e se il primo sia stato ceduto dall’uomo all’imprenditore irpino. Ora il materiale ritrovato dai Carabinieri è stato sequestrato mentre l’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato associato alla Casa circondariale di Benevento.

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