“Vi è’ un aspetto inconfutabile nella vertenza Irisbus che sempre più viene dimenticato: i sindacati provinciali metalmeccanici, a dicembre 2011, hanno sottoscritto un atto, proposto dalla Irisbus – IVECO, con il quale si dichiara la cessata attività produttiva dello stabilimento di Valle Ufita La cessata attività, cioè la chiusura dello stabilimento può determinare alcuni effetti: il trasferimento dei macchinari e delle attrezzature in altri siti Bisogna rimuovere e annullare la dichiarazione… |
“Vi è’ un aspetto inconfutabile nella vertenza Irisbus che sempre più viene dimenticato: i sindacati provinciali metalmeccanici, a dicembre 2011, hanno sottoscritto un atto, proposto dalla Irisbus – IVECO, con il quale si dichiara la cessata attività produttiva dello stabilimento di Valle Ufita La cessata attività, cioè la chiusura dello stabilimento può determinare alcuni effetti: il trasferimento dei macchinari e delle attrezzature in altri siti Bisogna rimuovere e annullare la dichiarazione di cessata attività In che modo? Analizzando e valutando il piano industriale Di Risio, elaborato anche da IVECO e sostenuto dal Governo, al fine di renderlo concreta attività produttiva a Valle Ufita”. E’ quanto dichira Giovanni Maraia, leader di Ariano in Movimento.
“Questo piano industriale, mai analizzato dai sindacati provinciali e dal consiglio di fabbrica della Irisbus, prevedeva la produzione del granturismo Domino e di mini autobus e l’impiego di circa 300 lavoratori Un proposta minima, utile, pero’, per una ripresa dell’attività produttiva nello stabilimento Irisbus , in attesa di pervenire, attraverso la lotta, al rifinanziamento del piano autobus Sono consapevole che questo mio modesto suggerimento attirerà le ira di sindacalisti e lavoratori, per nulla disponibili a una pacata e propositiva riflessione”, conclude Maraia.