Tagli alla sanità irpina, Gallicchio attacca la Regione

«Il governo regionale di centrodestra schiaffeggia ancora una volta l’Irpinia. L’alleanza tra Pdl e Udc, retta con molto imbarazzo dal presidente Stefano Caldoro, ha tagliato 32 milioni e 400mila euro all’Azienda Sanitaria di Avellino che resta la più virtuosa della Campania e 6 milioni di euro all’ Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino. Una maggioranza che non è più in grado di gestire nessun settore dell’amministrazione regionale, e soprattutto in sanità ha deciso di far collassare l’Ir…

«Il governo regionale di centrodestra schiaffeggia ancora una volta l’Irpinia. L’alleanza tra Pdl e Udc, retta con molto imbarazzo dal presidente Stefano Caldoro, ha tagliato 32 milioni e 400mila euro all’Azienda Sanitaria di Avellino che resta la più virtuosa della Campania e 6 milioni di euro all’ Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino. Una maggioranza che non è più in grado di gestire nessun settore dell’amministrazione regionale, e soprattutto in sanità ha deciso di far collassare l’Irpinia. Lo fa con il decreto 19 del 18 febbraio 2013 del Commissario ad Acta per il Piano di rientro dal deficit sanitario, carica ricoperta dallo stesso Caldoro, con il quale è stato ripartito il finanziamento ottenuto per l’anno 2012 dal governo centrale per la sanità, Fondo Sanitario Nazionale, che ammonta a 9miliardi e 895milioni di euro» Pasquale Gallicchio dirigente provinciale del Partito democratico non risparmia critiche alla Giunta regionale per quanto sta accadendo nella gestione della sanità.
«Dopo aver messo in atto una politica di tagli selvaggi – afferma Gallicchio – che ha chiuso ospedali come quello di Bisaccia e penalizzato quelli ancora esistenti come S.Angelo dei Lombardi, Ariano Irpino e lo stesso Moscati, Caldoro e di concerto la Giunta regionale di centrodestra non hanno tenuto conto che l’Azienda Sanitaria di Avellino ha chiuso gli ultimi due bilanci con un avanzo di oltre 57 milioni di euro. Rispetto a ciò e alle attese di investimenti sulle tante trasformazioni ed emergenze sanitarie in atto in provincia di Avellino, l’alleanza Caldoro-De Mita non trova di meglio che decurtare l’Asl Avellino di 32 milioni di euro rispetto al precedente trasferimento del 2011 e indebolire l’Azienda Moscati. Al danno anche la beffa. La cosa paradossale, inoltre, sta nel fatto che a ricevere più denaro sono le Aziende Sanitarie Locali di Napoli, come ad esempio l’Asl Napoli 1 che incassa in più rispetto all’anno scorso ben 164 milioni di euro, oppure i 19 milioni di euro per la Napoli 2, i 13 milioni al Cardarelli. Premiate anche le altre province. Due esempi: 33 milioni in più al San Giovanni di Dio di Salerno e i 21 milioni in più all’Asl di Caserta. Del resto le province più penalizzate risultano essere Avellino e Benevento».
Nonostante tutto il dirigente del Pd continua nella sua opera di difesa dell’ Irpinia. «Ormai la gestione del centrodestra ha manifestato tutto il suo fallimento – sottolinea Gallicchio – l’abbiamo potuto verificare subito dopo la loro elezione e purtroppo nei tre anni di gestione a spese dei cittadini, ed in particolare della nostra Irpinia. Eppure, per tutto quanto sta accadendo i silenzi, soprattutto dei consiglieri regionali di maggioranza irpini, appaiono come comportamenti di complicità e colpevolezza politica».
Proprio per dare un contributo concreto Gallicchio ricorda l’azione messa in campo. «Per correttezza politica abbiamo sospeso in campagna elettorale la raccolta di firme che si propone di chiedere alla Regione Campania un provvedimento che possa permettere l’utilizzo dell’80 per cento degli avanzi di amministrazione da parte dell’Azienda Sanitaria Locale che ha effettuato tale risparmio, lasciando il restante 20 per cento a favore di un fondo di solidarietà di esclusivo utilizzo delle Aziende Sanitarie Locali con bilanci in rosso. Un dato che dovrà far riflettere è che un cittadino della provincia di Avellino per l’ assistenza sanitaria regionale vale 1100 euro all’anno mentre un cittadino di Napoli ne vale 1550. Adesso, la nostra battaglia la riprendiamo con forza del resto già diverse iniziative sono programmate. Chiediamo una mobilitazione generale perché insieme ne usciremo più forti. Noi abbiamo una rinnovata ambizione che ci porta a trasformare i nostri obiettivi in realtà a garanzia degli interessi generali dell’Irpinia, mentre il centrodestra regionale può al massimo chiudersi nel fortino regionale a tutela dei soliti noti».

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