La campagna informativa sulla questione petrolio in Irpinia non si è conclusa. L’ultimo appuntamento è stato rimandato a causa delle avverse condizioni meteo ed è pertanto stato spostato a sabato 2 marzo, alle 16.30, presso il salone della scuola dell’Osso a Castel Baronia. “L’evento – si legge nella Nota del Comitato No Petrolio in Alta Irpinia” – costituisce un’occasione ulteriore di approfondimento, attraverso gli interventi del prof. Giuseppe Liotti, geologo ed esperto della conformazione id… |
La campagna informativa sulla questione petrolio in Irpinia non si è conclusa. L’ultimo appuntamento è stato rimandato a causa delle avverse condizioni meteo ed è pertanto stato spostato a sabato 2 marzo, alle 16.30, presso il salone della scuola dell’Osso a Castel Baronia. “L’evento – si legge nella Nota del Comitato No Petrolio in Alta Irpinia” – costituisce un’occasione ulteriore di approfondimento, attraverso gli interventi del prof. Giuseppe Liotti, geologo ed esperto della conformazione idrogeologica del sottosuolo irpino. Il geologo analizzerà il problema sismico ma anche quello idrico, relativamente alle perforazioni profonde in generale, chiamando in causa la questione della Piana del Dragone.
Interverrà Carmine Ferrara, oncologo, il quale tratterà le criticità legate alle estrazioni di idrocarburi in termini di impatto sulla salute dell’uomo. In apertura, dopo i saluti del sindaco Carmine Famiglietti, il Comitato NO Petrolio spiegherà un po’ la storia dei progetti di ricerca di idrocarburi in Irpinia, analizzando lo stato attuale in Campania e ciò che è avvenuto in Basilicata prima di noi. A conclusione, l’assessore uscente della provincia di Avellino, Domenico Gambacorta, spiegherà quali sono state le evoluzioni dal punto di vista istituzionale. Ricordiamo che il progetto di ricerca di idrocarburi, liquidi e gassosi, convenzionalmente denominato “NUSCO” è stato avviato dalla compagnia Italmin Exploration. Oggi stiamo aspettando il parere della Regione Campania sulla perforazione di un pozzo esplorativo a Gesualdo, un foro che dovrebbe raggiungere circa duemila metri di profondità.
Il rischio sismico della nostra terra, legato alla grandi risorse idriche presenti nel sottosuolo, fanno dell’Irpinia uno dei luoghi meno adatti dove poter ricercare e coltivare idrocarburi. Recentemente anche la Puglia ha espresso il proprio dissenso, dopo aver ripetutamente contattato il governatore Nichi Vendola. Allo stato attuale, nessuna operazione di trivellazione è in corso. Il consiglio regionale della Campania, come si apprende dalle notizie apparse sui quotidiani, ha espresso un parere contrario alle operazioni di ricerca ed estrazione in Campania. La decisione, giunta a ridosso delle elezioni politiche, lascia tuttavia perplessi soprattutto perchè qualcosa di simile era già avvenuto in Basilicata l’anno scorso attraverso una moratoria che il Governo ha bocciato ricorrendo alla Corte Costituzionale. La battaglia è ancora lunga, non si è assolutamente fermata e sarà difficile giungere ad una soluzione nel breve termine. L’importante è far passare l’informazione tra i cittadini, in maniera tale che possa essere garantito un equilibrio tra il messaggio che passa quasi in maniera subliminale sull’Irpinia-Texas e quella che è invece la dura realtà”.