Adeguamento tariffe idriche, la nota dell’Adoc

“L’ADOC, Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori, associazione facente parte del sistema integrato dei servizi UIL, desidera intervenire in merito al recente dibattito in corso circa l’adeguamento delle tariffe idriche. “Questa associazione, per il tramite del suo presidente Gianluca De Cunzo, ha partecipato all’incontro organizzato dall’Alto Calore Servizi sul sistema idrico integrato, a margine del quale si è più volte ribadita la necessità di adeguare, ovviamente in aument…

“L’ADOC, Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori, associazione facente parte del sistema integrato dei servizi UIL, desidera intervenire in merito al recente dibattito in corso circa l’adeguamento delle tariffe idriche. “Questa associazione, per il tramite del suo presidente Gianluca De Cunzo, ha partecipato all’incontro organizzato dall’Alto Calore Servizi sul sistema idrico integrato, a margine del quale si è più volte ribadita la necessità di adeguare, ovviamente in aumento, la tariffa idrica applicata agli utenti irpini, ferma da quattro anni.
La nostra associazione a tal proposito evidenzia che in provincia di Avellino la tariffa idrica è ancora ancorata al c.d. minimo impegnato. Ogni utente, – prosegue la nota – soprattutto quelli rispettosi di una risorsa così preziosa, sono da sempre costretti a pagare bollette superiori all’effettivo consumo sostenuto, con un indebito profitto in favore della società fornitrice . Nel corso del convegno, il direttore generale dell’Alto Calore Servizi, l’ing. Eduardo Di Gennaro, ha per una frazione di secondo mostrato alle persone presenti in sala la distribuzione degli oneri sostenuti dalla società ogni anno.
Dalla rapida visualizzazione della slide sullo schermo è emerso che il 95 % dei costi sostenuti dall’azienda è rappresentato dal costo del personale e dai costi di gestione degli impianti, mentre solo un misero 5 % dei costi è rappresentato dalla manutenzione. Dati oggettivamente rappresentativi della qualità del servizio offerto, per il quale oggi viene sollecitato un aumento del corrispettivo. Da anni questa associazione e il suo presidente hanno denunciato l’illegittima e irragionevole applicazione del citato sistema tariffario. Per puro spirito di responsabilità, anche nei confronti dei lavoratori, come associazione abbiamo sempre evitato di trascinare l’azienda in una rovinosa controversia giudiziaria con i suoi utenti. Il direttore generale, in un incontro avuto circa tre anni orsono con il presidente di questa associazione, si era impegnato ad installare nuovi contatori elettronici e ad abbandonare il c.d. sistema del minimo impegnato. Nel dicembre del 2008, l’allora presidente dell’ACS, Franco Maselli, emise un comunicato stampa nel quale ribadiva il medesimo impegno. Nulla è stato fatto ed oggi, con l’entrata in vigore della nuova normativa che ha trasferito finalmente ad un’autorità indipendente, l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas, AEEG, le funzioni attinenti alla regolazione e al controllo dei servizi idrici, l’azienda non è più nelle condizioni oggettive per poter chiedere un adeguamento della tariffa.
Recentemente, infatti, l’AEEG ha emanato una delibera, la n. 88 del 2013, disciplinante il metodo tariffario transitorio per le gestioni ex CIPE, tra le quali rientra anche l’Alto Calore. Nella suddetta delibera è chiaramente sancito il principio che sono esclusi dall’aggiornamento tariffario i gestori che al 31 luglio 2012, applicavano alle utenze domestiche la fatturazione di un consumo minimo impegnato. L’Autorità, al fine di incentivare una maggiore efficienza del servizio fornito da parte dei gestori, riconoscerà a questi i soli costi efficienti di investimento e di esercizio che come evidenziato, rappresentano una piccola percentuale nel bilancio dell’ente. Se è vero, come ha affermato il direttore generale ACS durante il convegno che nonostante tutto, oggi, gli utenti aprono il rubinetto e l’acqua fuoriesce, è anche vero che buona parte di quell’acqua si disperde lungo il percorso a causa dell’insufficiente manutenzione della rete. Come associazione vigileremo e ci opporremo fermamente ad ogni tentativo di accollare agli utenti i costi inefficienti del servizio idrico”, conclude la nota.

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