No al Petrolio: comitati irpino al convegno nazionale

“L’incontro nazionale del movimento No Triv, che ha messo insieme i comitati costituitisi in gran parte delle Regioni per la tutela dell’ambiente , dell’acqua e del diritto alla vita, ha prodotto interessanti valutazioni e proposte. Il convegno ha affrontato due tematiche fondamentali per il futuro dell’Italia: la riforma del “Titolo V della costituzione”, che prevede in materia di energia il trasferimento delle competenze solo ed esclusivamente del ministero; la seconda questione è stata lo “Sv…

“L’incontro nazionale del movimento No Triv, che ha messo insieme i comitati costituitisi in gran parte delle Regioni per la tutela dell’ambiente , dell’acqua e del diritto alla vita, ha prodotto interessanti valutazioni e proposte. Il convegno ha affrontato due tematiche fondamentali per il futuro dell’Italia: la riforma del “Titolo V della costituzione”, che prevede in materia di energia il trasferimento delle competenze solo ed esclusivamente del ministero; la seconda questione è stata lo “Sviluppo Energetico Nazionale (SEN)” che prevede il raddoppio della produzione interna di idrocarburi e la trasformazione di gran parte del Sud Italia in un sistema complesso di gasdotti e oleodotti provenienti dal mediterraneo. Lo scenario che emerge è la perdita di sovranità delle comunità coinvolte nell’industrializzazione basate sullo sfruttamento del territorio e degli idrocarburi. In questa prospettiva viene anche a mancare la possibilità del Sud di poter investire sulle proprie eccellenze e peculiarità: Prodotti di alta qualità alimentari, Turismo, Architettura, Paesaggistica ambientale, ecc..”. Lo si legge in una nota a firma di Vincenzo Nitti (Segretario del Comitato No Trivellazioni Petrolifere). “Il comitato irpino – si legge ancora – non ha perso l’occasione per rilanciare le proprie proposte politiche al fine di tutelare e dare dignità a tutte quelle comunità assediate dagli interessi derivanti dallo sfruttamento spregiudicato delle proprie regioni. Non siamo chiusi rispetto alle modifiche da apportare alla Costituzione se nelle stesse verranno inseriti riferimenti normativi per la tutela dell’Acqua, dell’Ambiente del Diritto alla Vita. Una Costituzione cosi strutturata sancirebbe nuovi e fondamentali principi di indirizzamento politico di una nuova Italia che punti sulla difesa del proprio patrimonio ambientale e culturale rimarcando ulteriormente il diritto alla vita e alla salute. Un altro punto su cui si è espresso il comitato irpino è relativo alla funzione dei tanti comitati che si sono costituiti in ogni regione d’Italia. Vista l’importanza del ruolo svolto da tantissimi cittadini liberamente costituitisi è sorta spontanea la necessità di ulteriormente responsabilizzare i comitati, istituzionalizzandoli ufficialmente come organi consultivi del ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico. Bene accolte le proposte irpine che saranno riprese e discusse nel prossimo incontro il Sicilia. In conclusione in questa nuova era non è possibile pensare ad un nuovo sviluppo economico-sociale-culturale senza tutelare i beni di prima necessità. Ogni cittadine deve svolgere il rporpio ruolo spingendo la politica ad invertire rotta verso la sostenibilità e la tuteta incondizionata dell’ambiente. E’ ora che anche la Costituzione riconosca l’Acqua e l’Ambiente come il diritto alla salute o al lavoro”.

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