‘Onda nera’: esultano gli ambientalisti che da tempo denunciano

LA REAZIONE – All’indomani dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Avellino, ‘Onda nera’, culminata col sequestro di sedici depuratori comunali che sversano liquami nei fiumi Calore e Sabato e l’iscrizione nel registro degli indagati dei rispettivi sindaci e responsabili degli uffici tecnici non si è fatta attendere la reazione, entusiasta, degli ambientalisti della media valle del Calore e degli attivisti del comitato tutela fiume Calore che da mesi denunciano il malessere fluvi…

LA REAZIONE – All’indomani dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Avellino, ‘Onda nera’, culminata col sequestro di sedici depuratori comunali che sversano liquami nei fiumi Calore e Sabato e l’iscrizione nel registro degli indagati dei rispettivi sindaci e responsabili degli uffici tecnici non si è fatta attendere la reazione, entusiasta, degli ambientalisti della media valle del Calore e degli attivisti del comitato tutela fiume Calore che da mesi denunciano il malessere fluviale. “Lo abbiamo affermato soltanto qualche giorno fa che alcuni sindaci continuano a far finta di nulla sul degrado ambientale e fluviale, invece le operazioni del Corpo Forestale e del Noe dei Carabinieri testimoniano che quello che andiamo sostenendo da tempo è giusto e fondato- fanno sapere mediante un portavoce i componenti del CTFC-. Pertanto la nostra battaglia in difesa delle acque fluviali irpine proseguirà senza sosta: siamo solamente agli inizi di una battaglia di civiltà e buon senso”. Ed è sconcerto nei paesi della valle del Sabato e della media valle del Calore finiti nella bufera giudiziaria che potrebbe riservare altre sorprese e risvolti investigativi sulle responsabilità dell’inquinamento dei fiumi che danno il nome alle rispettive valli.

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