Marra: “Spero in un gol di Biancolino. Avellino e Nocerina in B”

AVELLINO CALCIO – Si avvicina il giorno del big-match tra Avellino e Nocerina. Tanti gli ex che hanno indossato entrambe la maglie. Tra questi Salvatore Marra prima idolo al “San Francesco” (47 presenze in due anni nell’ex C1) e poi al “Partenio” 32 gettoni e 4 gol in stagione. L’ultimo, a Crotone che sancì dopo otto anni il ritorno in B dei biancoverdi. Da poche settimane ha lasciato la panchina dell’Acireale in serie D. Il napoletano segue con affetto lupi e molossi. …

AVELLINO CALCIO – Si avvicina il giorno del big-match tra Avellino e Nocerina. Tanti gli ex che hanno indossato entrambe la maglie. Tra questi Salvatore Marra prima idolo al “San Francesco” (47 presenze in due anni nell’ex C1) e poi al “Partenio” 32 gettoni e 4 gol in stagione. L’ultimo, a Crotone che sancì dopo otto anni il ritorno in B dei biancoverdi. Da poche settimane ha lasciato la panchina dell’Acireale in serie D. Il napoletano segue con affetto lupi e molossi.
“Lunedì sera sarà una gara molto delicata per entrambe – esordisce Marra – .Si affrontano due grandi squadre dall’enorme blasone. L’Avellino si è ripreso meritatamente il primato, la Nocerina è in crescita. La squadra di Auteri verrà a giocarsi la partita a viso aperto, ma non sarà facile visto il buon momento di forma dei biancoverdi che stanno meritando il primato. Ci saranno sicuramente tanti spettatori. Conoscendo il pubblico del Partenio sono certo che darà una mano per vincere questo incontro”.
In caso di vittoria della squadra di Rastelli il campionato si potrà considerare chiuso?
“L’Avellino farebbe di sicuro un bel passo in avanti. Però c’è sempre la partita da giocare tra Paganese e Latina. Non è facile vincere al “Torre. Resto fiducioso”.
Che ricordo ha delle due esperienze nell’agro e in irpinia?
“Sono due piazze con grandi tradizioni. A Nocera arrivavo da un’esperienza tranquilla come Battipaglia. Sono cresciuto sotto il profilo umano e caratteriale. Maturazione che mi è servita nell’affrontare situazioni difficili e Messina e Avellino. Il primo anno in rossonero disputammo i play-out con uno squadrone. Ad Avellino hanno visto la serie A, hanno avuto la possibilità di vedere un calcio più maturo e competente. Auguro ad entrambe di andare in B: anche se Avellino resta Avellino”.
Questo Avellino somiglia un poco quello che con lei vinse il duello contro il Pescara?
“Molto. Ha vinto partite difficili pur non brillanto: con tanta sostanza. Castaldo e Biancolino sono una garanzia per la categoria. Raffaele se sente la fiducia dell’ambiente può fare cose straordinarie. Avellino è casa sua, è un punto di riferimento importante sia fuori che dentro al campo. Ho visto che ha segnato gol decisivi, che si è preso responsabilità da vero leader. Gigi è stato mio compagno di squadra a Castellammare, tecnicamente non si discute. Sono certo che la Nocerina chiuderà la stagione al secondo posto ecco perché sarà fondamentale superarla”.
In questo Avellino sta brillando la stella di D’Angelo…
“Di Angelo ho un ottimo ricordo. Era venuto a darci una mano in D e adesso è divenuto un punto fermo in Prima Divisione. Se lo merita. E’ un lottatore, un guerriero. Un giocatore che tutti i tifosi vorrebbero. E’ lui il cuore pulsante di questo Avellino”.
Un pronostico?
“Preferisco sottrarmi alla domanda (risponde sorridendo ndr)”.
Chi potrebbe essere decisivo?
“Biancolino o Evacuo. Chi segnerà dei due vincerà l’incontro. Spero che lo faccia Raffaele. E mi spiace non averlo allenato”.
Quindi Avellino e Nocerina in B a fine anno?
“Lo spero. L’Avellino merita il primato, la Nocerina deve riavere quella cadetteria che gli è stata sottratta ingiustamente la scorsa estate”.

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