Contenzioso Sefin, Consiglio di Stato accoglie appello del Comune

AVELLINO – L’Avvocatura comunale segna un punto a favore dell’ente di Piazza del Popolo nel contenzioso in atto con la Sefin (e altri). Con ordinanza n. 859/2013, depositata in Segreteria lo scorso 13 marzo, infatti, il Consiglio di Stato, IV Sezione, ha riformato l’ordinanza emessa dal Tar Campania, Salerno, II Sezione, n. 540/2012, relativa al Piano Urbanistico Attuativo proposto dalla Sefin (e altri) e riferita al comparto edificatorio individuato dal Puc con la sigla NI01, ubicato tra…

AVELLINO – L’Avvocatura comunale segna un punto a favore dell’ente di Piazza del Popolo nel contenzioso in atto con la Sefin (e altri). Con ordinanza n. 859/2013, depositata in Segreteria lo scorso 13 marzo, infatti, il Consiglio di Stato, IV Sezione, ha riformato l’ordinanza emessa dal Tar Campania, Salerno, II Sezione, n. 540/2012, relativa al Piano Urbanistico Attuativo proposto dalla Sefin (e altri) e riferita al comparto edificatorio individuato dal Puc con la sigla NI01, ubicato tra contrada Baccanico e via Colombo.
Con Delibera di Giunta, e sulla scorta di una corposa istruttoria, il Comune di Avellino aveva rigettato la proposta dei privati, indicando le opportune motivazioni connesse, prevalentemente, alle percentuali di aree da destinare a servizi, parcheggi, verde pubblico e viabilità. Il Tar di Salerno, a cui si erano rivolti la Sefin e altri, aveva sospeso, tra i vari atti, anche la Delibera di Giunta, rilevando la sussistenza del fumus boni iuris nel ricorso giurisdizionale amministrativo. Il Consiglio di Stato ha ribaltato totalmente l’ordinanza del Tar di Salerno, accogliendo l’appello proposto dall’Avvocatura comunale e le difese assunte dalla stessa.
Il collegio di secondo grado ha, infatti, ritenuto che non emerge pericolo di un pregiudizio grave ed irreparabile per i ricorrenti e che nelle more della discussione di merito, fissata per il prossimo mese di ottobre, appare preferibile lasciare immutata la situazione preesistente, ritenendo dunque fondato l’appello cautelare dell’Amministrazione. L’ordinanza dei giudici di Palazzo Spada determina, di fatto, il superamento della individuata sussistenza del fumus nel ricorso proposto originariamente dai privati e restituisce, pertanto, piena efficacia alle difese spiegate dall’Ente in primo grado.

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