Addio a Manganelli, don Ciotti: “Continuare la sua opera”

L’ADDIO – Sono iniziati alla basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma i funerali di Stato per Antonio Manganelli, deceduto il 20 marzo senza essersi mai ripreso dalla emorragia cerebrale che lo ha colpito il 24 febbraio. Il feretro del capo della Polizia, portato in spalla dagli agenti, è stato fatto entrare in una basilica gremita sulle note della marcia funebre di Chopin dopo il saluto del picchetto d’onore. Il rito funebre è presieduto dal Cardinale Agostino Vallini, vicario del P…

L’ADDIO – Sono iniziati alla basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma i funerali di Stato per Antonio Manganelli, deceduto il 20 marzo senza essersi mai ripreso dalla emorragia cerebrale che lo ha colpito il 24 febbraio. Il feretro del capo della Polizia, portato in spalla dagli agenti, è stato fatto entrare in una basilica gremita sulle note della marcia funebre di Chopin dopo il saluto del picchetto d’onore. Il rito funebre è presieduto dal Cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma. Nella basilica, assieme alla famiglia, alla moglie Adriana e alla figlia Manuela, presenti i vertici delle forze di polizia e di sicurezza, a cominciare dal vicecapo vicario Alessandro Marangoni e dal vicecapo Francesco Cirillo. A rendere omaggio a Manganelli anche i comandanti generali di Carabinieri e Guardia di Finanza, Gallitelli e Capolupo. Tra le altre personalità politiche il premier uscente Mario Monti, il leader del Pd Pier Luigi Bersani, il governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni. Attesi il presidente del Senato, Piero Grasso, i ministri Anna Maria Cancellieri, Paola Severino, Giampaolo Di Paola, Corrado Passera, Enzo Moavero, Andrea Riccardi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, il sottosegretario Gianni de Gennaro, Renato Schifani, Angelino Alfano, Pier Ferdinando Casini, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente della Regione Zingaretti, il capogruppo Pdl alla Camera Renato Brunetta, l’ex premier Giuliano Amato, il giornalista e scrittore Roberto Saviano, il magistrato e leader di Rivoluzione Civile Antonio Ingroia. Ma le prime parole ai funerali di Stato per il capo della Polizia sono state di don Luigi Ciotti, il presidente di Libera: “Mi avete chiesto di aprire questo momento per dire ancora una volta ciao ad Antonio. Diciamolo ancora una volta, ciao a un amico. E non posso dimenticare che proprio poco tempo fa abbiamo camminato insieme, a braccetto, e non posso dimenticare, in quella passeggiata, la dignità nella gestione della sua malattia, i suoi sogni, la sua grande voglia di vivere”. “Ho sentito in Antonio – ha aggiunto Don Ciotti dall’altare – la grande passione per il servizio per la polizia di Stato, la sua fedeltà alla storia del nostro Paese. Antonio, ci mancherai. La nostra missione è continuare con coerenza il tuo impegno. Quell’impegno che con coraggio e generosità hai vissuto”. Di Manganelli, il sacerdote ha ancora ricordato “la capacità di chiedere perdono, che non è di tutti”. “Ciao Antonio, uomo mite: il mite non è un debole, perché la mitezza è sinonimo di libertà e di autenticità. Hai avuto sempre coscienza della tua fragilità e dei tuoi limiti, che non è da tutti”. Don Ciotti ha poi sottolineato che “la prima dimensione della giustizia è sempre la prossimità e noi continueremo a camminare insieme a te, Antonio”.

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