Casa a luci rosse, in carcere la maitresse

Casa a luci rosse, in carcere la maitresse
Nel tardo pomeriggio di ieri, il personale della terza sezione della squadra mobile, coordinata dall’Ispettore Capo De Fazio Roberto, ad epilogo di attività investigative magistralmente dirette dal Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Avellino Dr. Elia TADDEO, dava esecuzione all’…

Casa a luci rosse, in carcere la maitresse

Nel tardo pomeriggio di ieri, il personale della terza sezione della squadra mobile, coordinata dall’Ispettore Capo De Fazio Roberto, ad epilogo di attività investigative magistralmente dirette dal Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Avellino Dr. Elia TADDEO, dava esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Parlato Maria nata a Pagani il 20/10/1953, residente in Avellino, in quanto teneva in Avellino alla via Preziosi 6, a pochi metri dal Palazzo di Giustizia, una fiorente casa di prostituzione e, comunque favoriva e sfruttava la prostituzione di una cittadina colombiana nonché di altre donne, mettendo a disposizione della loro attività di meretricio l’appartamento nella sua disponibilità e ricavandone il lucro pari ad una parte — la metà — della mercede che le prostitute ricevevano dai clienti con l’aggravante di aver commesso il fatto ai danni di più persone. La modalità della condotta, che denotano il possesso da parte dell’indagata di sperimentate qualità imprenditoriali nel settore della prostituzione, potendo la stessa altresì vantare un efficace collegamento con una rete internazionale di reclutamento delle prostitute, la gravità dei fatti posti in essere in pieno centro cittadino, con la protrazione della condotta da almeno un anno, la qualificata pericolosità della Parlato gravata da plurimi precedenti penali specifici per attività di associazione ed organizzazione dedita al reclutamento di persone da destinare alla prostituzione, per agevolazione all’esercizio, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, nonché per esercizio di una casa di prostituzione, denotano la professionale dedizione dell’indagata alla commissione di siffatta tipologia di reati e sono indicative di una prognosi certa di reiterabilità della condotta che rendono, pertanto l’unica misura adeguata alla salvaguardia di tali esigenze come indicato dal GIP Dott.ssa Natalia CICCARELLI è la detenzione in carcere. E’ opportuno inoltre indicare che nel corso degli ultimi mesi la locale squadra mobile diretta dal Vice Questore Aggiunto Dr Pasquale Picone ha svolto sempre nell’ambito dei reati ricollegabili al campo della prostituzione numerose indagini sempre sotto la puntuale direzione del Procuratore Capo della Repubblica di Avellino Dr. Mario Aristide ROMANO che hanno portato al sequestro di 7 case di prostituzione, all’arresto di 4 persone e alla denunzia di 13 persone.

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