Barra a Barbaro: “Gruppo autonomo, errore grave”

Barra a Barbaro: “Gruppo autonomo, errore grave”
“Ho letto con la dovuta attenzione, oltre che con vivo rammarico, la lunga e argomentata lettera a me rivolta, con la quale presenti le tue dimissioni da Presidente del Coordinamento cittadino del PD. La delicatezza del momento politico m’impone di non entrare nel merito né della tua decisione né de…

Barra a Barbaro: “Gruppo autonomo, errore grave”

“Ho letto con la dovuta attenzione, oltre che con vivo rammarico, la lunga e argomentata lettera a me rivolta, con la quale presenti le tue dimissioni da Presidente del Coordinamento cittadino del PD. La delicatezza del momento politico m’impone di non entrare nel merito né della tua decisione né delle motivazioni di questa. E questo non perché non mi sia fatto un preciso convincimento circa le contraddizioni e i problemi che vive il PD, ma poiché il mio ruolo istituzionale m’impone di non esprimere un’opinione personale o di parte, ma di rappresentare e garantire l’unità del partito. Così il professore Francesco Barra, segretario cittadino del Pd, in un lunga lettera inviata a Sergio Barbaro. “Del resto, come tu stesso osservi nella lettera, – scrive – è stata una scelta costante di questa Segreteria di mantenere una linea di costante riserbo, e persino – se vuoi – di basso profilo, proprio per non esasperare tensioni e accelerare rotture. Al protagonismo si sono invece preferite modestia e discrezione, sempre smorzando i toni e proponendo linee di conciliazione e di unità. E di questo tu puoi essere buon testimone. Il mandato mio e dell’intero gruppo dirigente del Coordinamento cittadino era del resto prettamente a tempo, finalizzato com’era essenzialmente alla preparazione delle liste e alla campagna elettorale amministrativa. E questo abbiamo fatto, con spirito fattivo di sostanziale unità, superando difficoltà e tensioni”. “Le elezioni – aggiunge Barra – hanno poi visto il Coordinamento attivamente e unitariamente impegnato con manifestazioni in tutta la città a sostegno del candidato Sindaco, di entrambe le liste e di tutti i candidati, sia comunali che provinciali. E questo senza strutture e senza un solo euro in cassa, ma soltanto grazie allo spirito di sacrificio di militanti e dirigenti. Sai bene pure come, rinunciando ad altre e assai più allettanti candidature, il sottoscritto abbia scelto di scendere in campo in un collegio provinciale “impossibile” quale quello di Mercogliano-Valle, e per di più nella seconda lista, esclusivamente per spirito di servizio e di testimonianza. Appena conclusasi la lunga e defatigante campagna elettorale, e a stagione estiva ormai inoltrata, è poi partita la delicata fase del tesseramento, che ci ha visto impegnati, con i suoi vari e complessi adempimenti (dalla distribuzione dei moduli alla compilazione informatica dell’anagrafe degli iscritti), sino agli ultimi giorni di luglio. Come sai, tutto si è svolto nel migliore dei modi, grazie soprattutto alla dedizione e all’efficienza dei componenti dell’ufficio iscrizioni. Ciò ha prodotto il risultato di ben 1933 tessere in città, il che costituisce il raggiungimento di un obiettivo più che soddisfacente dal punto di vista numerico, ma soprattutto politico, perché indica e conferma, dopo lo straordinario risultato delle elezioni comunali, l’interesse degli avellinesi verso il PD”. “Il momento alto di confronto politico – dice sempre Barra- rischia almeno in Irpinia di coniugarsi in maniera esplosiva con la costituzione della Giunta al Comune di Avellino. Sono due momenti che occorre invece tener ben separati e distinti, per evitare confusioni e sovrapposizioni di ruoli e di funzioni: ben altra cosa sono le istituzioni rispetto ai partiti e alle mozioni congressuali. Sarebbe pertanto altamente auspicabile che – in questa delicatissima ma breve fase precongressuale – le varie “sensibilità del PD proclamassero, con grande senso di responsabilità e di rispetto nei confronti delle istituzioni e del mandato elettorale ricevuto, una sorta di “moratoria” – almeno temporanea – nei confronti delle vicende amministrative e delle scelte del Sindaco Galasso. Altrimenti, si rischia l’implosione sia dell’amministrazione comunale che del partito. E ciò, oltre che un segnale politicamente devastante e un azzardo imperdonabile, costituirebbe una scelta sciagurata e nefasta che – al di là di qualsiasi pur legittima valutazione – la città, la provincia e l’intera opinione pubblica non solo non capirebbero, ma anzi condannerebbero senza esitazioni”.

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