Stamane gli uomini del Corpo forestale dello Stato di Avellino hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo dello stabilimento e dell’area dove era allocata l’ex “Isochimica S.p.A.” ad Avellino. Il provvedimento è stato disposto in via d’urgenza dalla Procura della Repubblica, in quanto le ultime verifiche disposte hanno accertato che lo stato attuale di “ammaloramento” degli oltre 500 cubi di cemento-amianto friabile (su un totale di circa 2.767 tonnellate – 2.276.000 chilogrammi -… |
Stamane gli uomini del Corpo forestale dello Stato di Avellino hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo dello stabilimento e dell’area dove era allocata l’ex “Isochimica S.p.A.” ad Avellino. Il provvedimento è stato disposto in via d’urgenza dalla Procura della Repubblica, in quanto le ultime verifiche disposte hanno accertato che lo stato attuale di “ammaloramento” degli oltre 500 cubi di cemento-amianto friabile (su un totale di circa 2.767 tonnellate – 2.276.000 chilogrammi – di tale materiale lavorato) che sono stati illecitamente smaltiti dal 1983 al 1988 è tale da imporre per essi una valutazione di generalizzata inidoneità a trattenere le fibre di amianto, la cui dispersione nell’area aziendale va ad integrare quell’evento grave e complesso che, provocando effetti nocivi di natura diffusiva, espone a concreto pericolo, collettivamente, l’incolumità di un numero indeterminato di persone. “La circostanza – si legge in una nota diffusa del procuratore capo Rosario Cantelmo – che in relazione alla vicenda in questione non sia ancora intervenuta una valutazione da parte di un organo giudicante (gli atti verranno trasmessi al G.I.P. presso il Tribunale di Avellino con richiesta di convalida del sequestro nei termini previsti dalla legge) non consente la divulgazione di circostanze diffuse. Tuttavia, ai fini di una minima informazione ritenuta indispensabile per la particolare rilevanza della vicenda nell’ambito della città di Avellino, appare opportuno precisare quanto segue. Nel provvedimento di sequestro sono stati contestati a 24 indagati, a vario titolo, i reati di cui agli artt.110 e 434, comma 1 e 2 C.P. (concorso in disastro ambientale doloso), di cui agli artt.113, 434 in relazione all’art.449 comma 1 C.P. (cooperazione colposa in disastro ambientale) e di cui all’art.328 C.P.. Sono in corso ulteriori indagini nei confronti di persone allo stato non identificate, ai fini dell’accertamento di eventuali, ulteriori coinvolgimenti e responsabilità nella mancata attività di bonifica e messa in sicurezza dello smaltimento e dell’area. All’atto del sequestro sono stati nominati custodi dello smaltimento e dell’area in sequestro il Sindaco pro-tempore di Avellino e il Dirigente dell’Ambiente del Comune di Avellino e, contestualmente, è stata rilasciata al Comune di Avellino – in persona del Sindaco pro-tempore l’autorizzazione ad accedere all’area in sequestro per l’esecuzione degli interventi di messa in sicurezza d’urgenza e di bonifica dell’area stessa, anche al fine di impedire l’ulteriore propagazione degli inquinanti ed il conseguente peggioramento della situazione ambientale. L’attività di indagine prosegue anche in ordine ai reati di cui agli artt. 589 C.P. e 590 C.P. relativi ai decessi di vari dipendenti della “Isochimica S.p.A.” ed alle lesioni in danno di altri lavoratori, nonché in ordine alla fattispecie di reato ex art.347 C.P. (rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro)”.