Roberti procuratore Antimafia: in Irpinia iniziò la sua carriera

Franco Roberti è il nuovo procuratore nazionale Antimafia. Lo ha eletto oggi il Csm con venti voti a favore, tra cui quelli del vicepresidente Michele Vietti, del presidente Giorgio Santacroce e del pg di Cassazione Gianfranco Ciani. Roberti, fino ad oggi capo della Procura di Salerno, ha avuto la meglio su Roberto Alfonso, procuratore capo a Bologna, al ballottaggio: per lui hanno votato, oltre a Vietti e ai vertici della Cassazione, tutti i togati di Area, di Unicost, i due indipendenti Corder e Nappi, i laici di centrosinistra, il togato di MI, Alessandro Pepe, e il laico del Pdl Bartolomeo Romano. Sei, invece i voti andati a Alfonso: si tratta di quelli dei laici di centrodestra Marini, Zanon, Palumbo e Albertoni, e dei togati di Magistratura Indipendente Racanelli e Virga. Al termine della votazione il vice presidente Vietti ha espresso “auguri di buon lavoro” al nuovo capo della Direzione nazionale antimafia, che andrà così a ricoprire il ruolo fino allo scorso gennaio rivestito da Pietro Grasso, oggi presidente del Senato. Si complimente Laura Garavini, deputata Pd: “Congratulazioni a Roberti, magistrato esperto e a lungo in prima fila sul fronte della lotta alle mafie. Ora la Direzione nazionale antimafia può di nuovo contare, dopo la gestione di Piero Grasso, su un autorevole figura che sarà in grado di valorizzare le professionalità della Dna che già hanno dato prova di poter dare un forte impulso investigativo nel contrasto alla criminalità organizzata e nella ricerca dei mandanti delle stragi”. In Irpinia, erano i primi anni ottanta, all’indomani del terremoto che colpì la nostra provincia, Franco Roberti era un giovanissimo magistrato mandato in trincea presso la Procura della Repubblica di Sant’Angelo dei Lombardi. Tanti qui lo ricordano ancora oggi per la sua discrezione e la sua indiscussa professionalità e competenza.

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