Abolizione Province, Delrio: “Affrontiamo il cambiamento”

Nessun accorpamento dei territori provinciali, una provincia dei sindaci e razionalizzazione nelle funzioni e nella spesa: sono queste le anticipazioni della riforma che il ministro Graziano Delrio si appresta a presentare in Cdm. Delrio ne ha parlato ad Avellino in occasione del convegno sulla “riorganizzazione delle istituzioni sul territorio” organizzato dal deputato del Pd Luigi Famiglietti con la partecipazione degli onorevoli del partito democratico Luca Lotti e Angelo Rughetti: della segretaria provinciale del Pd Caterina Lengua, del sindaco di Avellino Paolo Foti e del senatore Enzo De Luca. “La riforma delle istituzioni è importante per lo sviluppo economico del Paese; la riforma federalista italiana che ha lasciato le cose a metà non ha migliorato i servizi ed ha fatto aumentare le tasse- afferma il Ministro per gli affari regionali e autonomie locali-. È dentro le istituzioni che perdiamo competitività e anche a questo livello non dobbiamo avere paura del cambiamento: Il cambiamento è uno degli elementi di cui questo paese ha più bisogno; attraverso l’innovazione, e lavorando insieme, potremo uscire da questa crisi”. Rispetto a questo il Ministro auspica il passaggio da un “potere competitivo tra istituzioni ed enti, come a volte accade, ad un potere cooperativo”. Le province “non avranno nuovi confini, nessun accorpamento, e saranno gestite da una assemblea di sindaci, pianificando il territorio sulla parte urbanistica, ambiente e trasporti, mantenendo la sola gestione delle strade” conclude Delrio. Anche i comuni saranno incentivati ad unirsi: “Ad oggi solo il 10% dei comuni è dentro le unioni, devono impegnarsi a lavorare maggiormente insieme”. “Bisogna capire se si ha più a cuore il destino del ceto politico o quello dei nostri territori, perché se vogliamo facilitare e migliorare la vita dei cittadini è necessario avvicinare gli organi di governo, potenziando le funzioni e i compiti dei comuni-ha affermato l’onorevole del Pd Luigi Famiglietti-. La proposta di Delrio, con le province che diventeranno enti di secondo livello con agli organi di governo i sindaci, va in questa direzione. Sarebbe un cambiamento importante, anche considerando come sono stati gestiti i territori finora, ad esempio sul Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale i sindaci della nostra provincia non sono stati consultati “. Per l’onorevole Angelo Rughetti, già segretario generale Anci, è necessario “Ridurre i centri di costo con l’ottica di chi riceve i servizi, facendo delle scelte nette; nel caso delle province, bene avere un ente a trazione comunale governato da sindaci, e non un ente indipendente”. Per il deputato Luca Lotti sull’abolizione delle province non si torna indietro: “Questa è la nostra riforma; deve essere il Pd a portarla avanti e tramite essa ridare centralità agli amministratori”. Il senatore Enzo De Luca ha sottolineato come passaggio fondamentale la riforma della legge elettorale: “E’ necessario recuperare il valore della rappresentanza e il contatto tra politica e cittadini”.

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