Castagne, Gioia: “Documento comune al Governo contro il cinipide”

“Abbiamo purtroppo compreso che la produzione delle castagne in Irpinia e in generale in tutta Italia sta subendo un calo drastico, per le ragioni che noi tutti conosciamo: il Cinipide del castagno o Cinipide Galligeno del castagno, cosiddetta mosca cinese. Appurato ciò e comprendendo pienamente che la complessità del problema non può solo essere risolta a livello territoriale con iniziative di singoli gruppi, che nonostante la forte volontà non riescono ad abbracciare il problema nella sua vastità, si potrebbe chiedere, iniziare a riflettere un impegno più ampio, di largo respiro politico”. E’ quanto sostiene Alessandro Gioia dell’Unione dei Comuni Serinesi.
“Come è possibile – proseguer Gioia – che una produzione economica così importante, come è la castagna, volano di intere economie, compreso gli indotti, possa essere messo a rischio? E’ vero che il problema è vasto e complesso, ma proprio in queste occasioni i governi dovrebbero agire, soprattutto con una presa di posizione netta riguardo le azioni da intraprendere su vasta scala, prima che le economie territoriali singole, interessate al problema della produzione vengano travolte dalla mancanza di iniziativa. Questi territori, che storicamente hanno basato la loro economia e il loro benessere sulla castagna non possono essere lasciati soli, questo per un motivo molto semplice: si verrebbe a creare un vuoto economico che difficilmente potrebbe essere recuperato. Si rischierebbe la desertificazione delle iniziative economiche e produttive, uno svuotamento strutturale che ogni governo nazionale, al di là dei propri colori politici dovrebbe tenere in considerazione. In questa sede non è certo un esperto a parlare, per agire pienamente bisogna canalizzare gli intenti attraverso tecnici e persone competenti, ma è compito della politica coordinare le istanze e le professionalità. Innanzitutto prendere coscienza del problema a livello nazionale. Si evidenzia che già si discuterà a Bologna, nel IV Incontro Europeo del Castagno, di castanicoltura e le relative problematiche, in cui esperti del settore di diversi paesi Europei e del mondo si confronteranno sulla lotta biologica del Cinipide. Anche nei nostri territori esperti stanno vagliando il problema ma quello che adesso servirebbe è una presa d’atto politica. Continuare con il controllo biologico, ma con azioni sinergiche attraverso delle precise azioni tutte condivise, così come fu fatto in Giappone prima e in Corea poi. Non bastano solo fondi ma sinergia. E’ COMPITO DELLE SINGOLE AMMINISTRAZIONI E ASSOCIAZIONI STILARE UN DOCUMENTO D’INTENTI. La situazione che si sta creando nei nostri territori potrebbe assomigliare, se si continua così, allo studio sociologico “ I disoccupati di Marienthal”. Marienthal era un sobborgo di Vienna, dove una fabbrica, l’unica, fu costretta a chiudere e che all’improvviso trasformò quel luogo, prima fiorente, nell’emblema della “morte sociale”, termine sociologico triste che spegne ogni iniziativa, qualsiasi speranza. Bastarono pochi anni per spegnere la vita a Marienthal, tutto degradò in modo rapido e veloce. Gli alimenti iniziarono a mancare, alcuni vennero razionati in modo equo in base ai componenti famigliari. Nessuno spendeva, non si leggeva nemmeno, la radio era quasi un fastidio, non si comunicava. Ogni sforzo fisico fu ridotto a zero, neanche la vicina città di Vienna riuscì ad avere la benché minima ragion d’essere. In questa esistenza senza scopo e senza speranza, la scelta fu tra la rassegnazione e l’indifferenza, il collasso o la disperazione più nera. Forse lì le persone eliminarono dal proprio vocabolario persino la parola Serenità. Famiglie integre iniziarono a spezzarsi, prima sane, il tempo scorreva senza alcuna ragione. Ma questo ovviamente successe a Marienthal, qui non accadrà mai. Pensiamo però ad un posto, uno qualsiasi, che inizia a temere per il proprio futuro e ricordiamoci di Marienthal, che perse la sua ragion d’essere”, conclude Gioia.

SPOT