Cantelmo: “Roghi stoppie come incendi terra dei fuochi”

Sala gremita e parterre eccellente al convegno di chiusura sulle ecomafie organizzato dal forum dei giovani di Montemiletto, presieduto da Luca Russo. Dopo i saluti di rito e quello istituzionale del sindaco, Eugenio Abate, la giornalista Barbara Ciarcia ha introdotto i lavori del dibattito a più voci iniziato con la proiezione di un video denuncia del blogger Angelo Ferillo, ideatore del sito la ‘Terra dei fuochi’. Qualche scaramuccia tra Ferillo e la senatrice Pd, Rosaria Capacchione, ha animato il convegno e offerto ulteriori spunti di approfondimento e analisi di un fenomeno che riguarda tutti e non solo chi vive nei paesi dell’area nord di Napoli da anni avvelenate dai roghi tossici di rifiuti smaltiti illecitamente in fondi privati e tra coltivazioni e frutteti. Uno scempio che si consuma da decenni sotto gli occhi di quanti si sono prestati al massacro pianificato dalla camorra. La senatrice Capacchione ha ribadito che le dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone alla fine sono note dal 1998, e non sono certo una novità recente come si vuol far credere all’opinione pubblica. E ha poi ricostruito i passaggi cronachistici di fatti e misfatti avvenuti attorno al ciclo integrato dei rifiuti in quella zona, e fatto i nomi di personaggi noti anche alle cronache giudiziarie e condannati in via definitiva per questa tipologia di illecito. Angela Di Lisio, giovane medico napoletano, ha invece parlato delle patologie tumorali e delle malformazioni neonatali dovute all’inquinamento ambientale e ai rifiuti. Interessanti e mirati gli interventi del capo della Procura della Repubblica di Avellino,Rosario Cantelmo, e del magistrato antimafia, Francesco Soviero. Quest’ultimo ha ribadito che la magistratura interviene in una fase finale e quando ci sono persone che denunciano e testimoniano un reato. “Occorre diffondere una maggiore cultura della legalità in alcune aree della Campania- ha detto Soviero- tutti però dobbiamo fare la nostra parte a qualsiasi livello e non dire: non è un problema mio”. Il procuratore Cantelmo si è rivolto ai giovani, apprezzando molto l’iniziativa coraggiosa e ambiziosa, e ha raccontato un episodio avvenuto anni fa a Ercolano che sintetizza appieno il fenomeno camorristico. “Occorrono meno chiacchiere e polemiche e più azioni e fatti con la Camorra – ha asserito il dottore Cantelmo-. Anche gli abbruciamenti di sterpaglie sono paragonabili ai roghi della terra dei fuochi. Ma questa deve diventare terra di fiaccole e fiammelle di speranza. Voi giovani dovete cogliere questo valore e scegliere sempre da che parte stare. Credo che i giovani di Montemiletto abbiano scelto la parte migliore”.

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