Acqua Solofra e Montoro, CasaPound: “Ora controlli più severi”

“Siamo venuti a conoscenza del fatto che il Commissario Prefettizio in data 4 gennaio ha emanato un’ordinanza secondo la quale l’acqua in quattro frazioni del comune montorese non è da ritenersi potabile. Sono tanti i dubbi e le domande che nascono in merito. Innanzitutto c’è da dire che già nel 2007 analisi condotte dall’ARPAC dichiararono il Pozzo di Chiusa di Montoro come appartenente alla “classe 4”, e che le sue acque avevano caratteristiche idrochimiche scadenti, di fatto non potabili ed inutilizzabili per scopi domestici. Inoltre già da altre analisi condotte nel 2009 era emersa la presenza del tetracloroetilene nel bacino in oggetto, che ricordiamo, è quello all’interno del quale ricadono tutti gli impianti di prelievo e distribuzione dell’acqua utilizzati dagli acquedotti urbani per il soddisfacimento del fabbisogno idrico della zona. I cittadini oltre a subire questo disagio ora pretendono certezza sulla potabilità dell’acqua, dopo il normale utilizzo che ne è stato fatto fino a questo momento”. E’ quanto sostiene attraverso una nota Casapund Avellino “Bisogna accertare con precisione quali siano le cause dell’inquinamento del pozzo: c’è da ricordare a tal proposito che la zona solofrana che si trova a monte del Pozzo oggetto di indagine è nota per le numerose attività conciarie presenti sul territorio; nascono dunque numerosi interrogativi circa il corretto funzionamento del processo di smaltimento delle acque reflue provenienti da tali impianti industriali. Le popolazioni dell’intera area sono già costrette a convivere con il torrente Solofrana, inquinato da decenni; ci auguriamo che gli organi preposti siano più severi, attraverso un controllo costante sulle attività industriali affinché possa essere sempre garantito il corretto funzionamento dei depuratori. Non si può permettere, e non siamo disposti ad accettare, che si ripeti su vasta scala un simile scempio ambientale, a scapito della salute dei cittadini”, conclude la nota.

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