Servizi sociali: “Bugie di Caldoro mettono in ginocchio l’Irpinia”

AVELLINO – “Sul caso dei finanziamenti per i servizi sociali della provincia di Avellino, stanziati negli ultimi 5 anni dalla Regione e sino ad oggi non ancora erogati, gli uffici di Palazzo Santa Lucia – smentendo Caldoro – ammettono la scandalosa vicenda”. Così, in una nota la federazione provinciale del Partito dei Comunisti Italiani di Avellino. “E’ quanto emerge da una comunicazione ufficiale, a firma del direttore generale dell’ente e del dirigente del settore, inviata qualche giorn…

AVELLINO – “Sul caso dei finanziamenti per i servizi sociali della provincia di Avellino, stanziati negli ultimi 5 anni dalla Regione e sino ad oggi non ancora erogati, gli uffici di Palazzo Santa Lucia – smentendo Caldoro – ammettono la scandalosa vicenda”. Così, in una nota la federazione provinciale del Partito dei Comunisti Italiani di Avellino. “E’ quanto emerge da una comunicazione ufficiale, a firma del direttore generale dell’ente e del dirigente del settore, inviata qualche giorno addietro al Consorzio “Alta Irpinia” dell’ambito sociale A3, in risposta alla messa in mora avviata dalla struttura pubblica, che vanta crediti per un importo complessivo di 2 milioni 300 mila euro, risalenti addirittura all’anno 2009. Una situazione gravissima, vissuta anche dagli altri Piani di zona, che mette in ginocchio l’assistenza ai cittadini della nostra comunità, colpendo soprattutto le fasce più deboli. Soltanto qualche mese fa Caldoro ha cercato, affermando il falso, di smentire le organizzazioni della cooperazione che denunciavano il problema. Un amministratore tanto incapace e tanto bugiardo non merita in nessun caso di rivestire un ruolo istituzionale, dal quale dipende il benessere di un’intera regione.
A rendere ancora più insopportabile la questione sono le assurde giustificazioni addotte dai dirigenti di Palazzo Santa Lucia che, con il tipico piglio dei burocrati zelanti , una vera sciagura per cittadini ed utenti, sostengono che le somme dovute non sono state erogate in quanto debbono essere ancora compiuti alcuni passaggi formali. Possibile che dopo tanti anni non sia stato perfezionato l’iter di finanziamento per servizi già svolti? Una evidente ammissione di inefficienza assoluta ed una inaccettabile mancanza di rispetto per la cosa pubblica. Viene, però, anche il dubbio che i ritardi della Regione nascondano una motivazione politica: si penalizza un territorio amministrato dallo schieramento avversario e che elettoralmente ha un ridotto peso specifico se confrontato alla metropoli partenopea. Se così fosse, si tratterebbe di un terribile atto di sciacallaggio.
A Caldoro, alla sua giunta e alla maggioranza di centrodestra chiediamo: che fine hanno fatto i soldi dell’Irpinia? A questo punto il governo regionale dovrebbe prendere atto dei disastri compiuti e dimettersi in blocco per risparmiare alla Campania ulteriori problemi”, conclude la nota.

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