Con la Provincia limitata nei ruoli e nelle funzioni e l’azzeramento dei dirigenti e la Regione inadempiente e sorda, tocca al Comune capoluogo farsi protagonista di una nuova stagione di intese sulle misure previste dal tavolo per lo sviluppo”. E’ la proposta della CGIL di Avellino, con il segretario provinciale, Vincenzo Petruzziello, alla luce del finanziamento della Comunità Europea di 91 milioni di euro per la banda ultralarga in Campania. … |
Con la Provincia limitata nei ruoli e nelle funzioni e l’azzeramento dei dirigenti e la Regione inadempiente e sorda, tocca al Comune capoluogo farsi protagonista di una nuova stagione di intese sulle misure previste dal tavolo per lo sviluppo”. E’ la proposta della CGIL di Avellino, con il segretario provinciale, Vincenzo Petruzziello, alla luce del finanziamento della Comunità Europea di 91 milioni di euro per la banda ultralarga in Campania.
“Rispetto all’accordo siglato due anni fa e alle misure contenute nel Patto per lo sviluppo – commenta Petruzziello – possiamo affermare senza timore di smentita, che tutti i progetti immaginati hanno ottenuto il riconoscimento dell’utilità e soprattutto i finanziamenti necessari. Purtroppo – commenta il segretario della CGIL – abbiamo perso tempo. Non da oggi la CGIL lancia l’allarme sulla necessità di fare presto, per quanto concerne le competenze e gli adempimenti che erano e sono in capo agli enti istituzionali. Purtroppo, uno di questi, la Provincia, da oggi perde i suoi dirigenti e la Regione Campania continua a non mantenere gli impegni. Oltre all’ultimo finanziamento per la banda Ultra larga, che avevamo previsto potesse essere implementata a servizio delle aree industriali irpine, della rete sanitaria e per il comune capoluogo, anche i progetti della Lioni-Grotta, con la proroga del commissario straordinario, la conferma delle disponibilità economiche ribadite anche dal sottosegretario De Caro, così come la Pianodardine-Valle Caudina, anche questa finanziata, insieme all’Alta Capacità ed alla stazione logistica in Valle Ufita, e con il progetto per l’Isochimica entrato far parte del progetto nazionale di bonifica, sottolineano la strategicità degli interventi chiesti in seno al Patto. Con l’azzeramento delle Province, però, si pone un ulteriore ostacolo alla realizzazione e soprattutto al rilancio del Patto. Noi riteniamo che debba essere il comune capoluogo, in qualità di comune capofila a farsi promotore della convocazione del Tavolo per il Patto e ricevere dalla ormai destituita provincia, il passaggio di consegne, in questi ultimi mesi in cui l’ente continuerà ad avere capacità istituzionale. Il passaggio di competenze al Comune darebbe anche maggiore risalto al ruolo di programmazione che i comuni acquisiscono in questa fase di riassetto istituzionale.
Di fronte a noi – aggiunge Petuzziello – si presenta una nuova immediata scadenza, per la quale resta la regione Campania inadempiente. E’ quella che riguarda la perimetrazione delle aree interne, deputate a utilizzare i finanziamenti del progetto sperimentale dell’Unione Europea. Dopo la delibera della Provincia, per la candidatura dell’Irpinia, attendiamo che sia la Regione a definire la perimetrazione, passaggio necessario per partecipare al progetto pilota. Il termine è fissato per il 23 luglio. Non vorremmo che anche questa opportunità individuata dal Patto per lo sviluppo venga persa a causa delle inadempienze di Palazzo Santa Lucia. Per questo – conclude Petruzziello – suggeriamo all’amministrazione comunale di Avellino ed a tutti gli attori del Patto per lo sviluppo, di percorrere la strada di individuare nel Comune capoluogo il nuovo soggetto di raccordo e istituzionale per promuovere e seguire le fasi successive, a partire da una immediata convocazione del tavolo e la ripresa del confronto con la Regione Campania e con il Governo”.