Solofra, controlli alle concerie: arresti e sequestri |
Solofra, controlli alle concerie: arresti e sequestri
Ancora gravi irregolarità nelle concerie di Solofra. Nella giornata di ieri, i carabinieri della Stazione di Solofra hanno dato esecuzione all’ennesimo servizio ispettivo per il controllo delle concerie e ditte affini presenti su quel territorio e, questa volta, l’attenzione è stata puntata su un’azienda che in termine tecnico viene definita di inchiodatura pelli. L’azienda ispezionata è un’attività di media grandezza situata in località Bussola a Solofra e che, al momento dell’accesso, occupava al lavoro ben 26 lavoratori. Iniziati gli accertamenti in ordine ai lavoratori trovati all’interno dell’azieda, i militari dell’arma hanno avuto modo di rilevare che delle 26 persone trovate intente nell’attività di concia, ben 14 erano totalmente in nero perché mai assunti e tra di loro vi erano anche 3 cittadini indiani già colpiti dal provvedimento di espulsione dal territorio dello stato italiano. Proprio in base al nuovo decreto anti-clandestinità, questi 3 extracomunitari sono stati tratti in arresto e portati nelle celle della caserma dell’Arma, ove sono dovuti permanere fino a questa mattina, momento d’inizio del processo per direttissima che il giudice irpino ha instaurato a loro carico. Iniziati gli ulteriori accertamenti sull’attività svolta nel laboratorio conciario, i carabinieri hanno avuto modo di constatare che l’impianto era privo della prescritta autorizzazione per l’emissione dei fumi in atmosfera, condizione obbligatoria per scongiurare il rischio di inquinamento ambientale, così come mancava pure il previsto certificato di prevenzione incendi. Questa pericolosissima mancanza, poi, era resa ancor più grave dal fatto che all’esterno della conceria, proprio in prossimità dei macchinari per l’inchiodatura delle pelli, era installato un bombolone di gas senza alcuna accortezza in merito al rischio da questo provocato. Ma non basta, perché parecchie sono state anche le violazioni riscontrate sotto il profilo della sicurezza sui luoghi di lavoro, tant’è che i carabinieri hanno avuto modo di constatare che a nessuno dei lavoratori era mai stata fatta la prevista istruzione sui rischi connessi all’attività lavorativa, come pure nessuno dei dipendenti era mai stato sottoposto alla visita medica obbligatoria. Sulla base di tutte queste violazioni e considerato che all’azienda mancava pure l’autorizzazione sanitaria, i militari hanno dovuto denunciare in stato di libertà la donna proprietaria della conceria, S.A. serinese classe 1959, per tutti i reati derivanti dalle carenza sopra riportate, oltreché per favoreggiamento alla clandestinità, in quanto aveva impiegato sotto di sé manodopera clandestina, favorendo la permanenza di questi stranieri sul suolo italiano. Alla fine dei controlli, i carabinieri di Solofra hanno apposto i sigilli ai due macchinari per l’inchiodatura delle pelli, bloccando di fatto ogni attività lavorativa all’interno di quella struttura, in attesa delle decisioni che prenderanno tanto l’autorità amministrativa che quella giudiziaria.