“Con il Decreto Dirigenziale n.123 del 5 agosto 2014, pubblicato sul Burc della Regione Campania, torna lo spauracchio petrolio nell’Irpiniasannio. Palazzo Santa Lucia, nel “caldo” mese di agosto riesce sempre a regalare delle perle di rara bellezza. In questo caso ha infatti dato il primo via libera per la ricerca di idrocarburi del progetto ‘Case Capozzi’, che vedrà coinvolti ben 18 comuni della provincia di Benevento (oltre alla città capoluogo) e quattro della provincia di Avellino. L’Irpin… |
“Con il Decreto Dirigenziale n.123 del 5 agosto 2014, pubblicato sul Burc della Regione Campania, torna lo spauracchio petrolio nell’Irpiniasannio. Palazzo Santa Lucia, nel “caldo” mese di agosto riesce sempre a regalare delle perle di rara bellezza. In questo caso ha infatti dato il primo via libera per la ricerca di idrocarburi del progetto ‘Case Capozzi’, che vedrà coinvolti ben 18 comuni della provincia di Benevento (oltre alla città capoluogo) e quattro della provincia di Avellino. L’Irpinia da sempre terra di vino olio e tradizioni, rischia di trasformarsi in terra di petrolio e speculazione. Il permesso “Nusco” che ci riguarda più da vicini, invece, e’ la concessione che autorizza una società ad effettuare estrazioni di idrocarburi sul territorio irpino interessando 46 comuni per un’area di circa 700 kmqL’autorizzazione da parte della Commissione regionale e del Ministero dello Sviluppo Economico previste per ottobre 2014 sono l’ultimo passaggio burocratico prima dell’inizio dei lavori di trivellazione. I vari governi tecnici e non ( governo Renzi incluso) che si sono susseguiti alla guida del nostro paese stanno perseguendo una politica energetica obsoleta e pericolosa. È in corso un vero e proprio attacco all’Appennino centro meridionale: gassificatori, eolico selvaggio, petrolio… Si sta tentando di disegnare un sud Italia come terra da depredare! Questa realtà aumenta le responsabilità politiche e sociali del Popolo Irpino, che ha il diritto e il dovere di autodeterminarsi, decidendo il proprio modello di sviluppo e scegliendo il proprio futuro.. E’ in corso un vero e proprio attacco all’Appennino centro meridionale: gassifica tori, eolico selvaggio, petrolio. Si sta tentando di disegnare un sud italia come terra da depredare. Chiariamo subito che non si tratta di un permesso per cavare buchi nel territorio ma la strada intrapresa è proprio quella. Rouge spazi pubblici autogestiti da subito si è occupato di questa problematica mettendo in evidenza le crepe di un’azione del genere ed i rischi evidenti che, popolazione e territorio, può avere in caso di definitivo via libera. “Abbiamo più volte messo in evidenza l’ambigua posizione del Governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, che proprio in un’intervista rilasciata alla stampa nicchiò clamorosamente sostenendo che “‘una cosa sono le ricerche geologiche, una cosa le trivellazioni” raccontano i giovani dello spazio autogestito di Lioni. Un problema che si è già presentato nella vicina Val d’Agri, in Basilicata, territorio simile a quello irpino, dilaniato da una inutile e dispendiosa ricerca dell’oro nero, che nessun benefit ha dato alle popolazioni lucane. Anche di questo si parlerà martedì 19 agosto a partire dalle ore 19 presso la terrazza di rouge spa in quel di Lioni. Intenso il programma della giornata che prevede prima la presentazione di “briganti o emigranti” a cura di orizzonti meridiani e subito dopo la proiezione del video “l’oro vero”, infine una cena sociale a sostegno della mobilitazione #notriv e un concerto tributo a de andrè con la performance dei Canti randagi. Decenni di devastazione ambientale, speculazioni “emergenziali”, ecoballe, ecomostri e inceneritori non sono bastati. La novità sostanziale, rispetto a due anni fa, è poi l’apertura del Governo Renzi alle trivellazioni: “Non saranno due comitatini a fermarci” sostenne il premier. La Regione Campania ha recepito subito, i petrolieri anche di più. La popolazione, invece, deve sapere che l’impatto sull’ambiente, sulla salute e sull’economia, delle tre fasi di esplorazione, estrazione e raffinazione, significa aumento della franosità del territorio, probabile incremento del rischio sismico, inquinamento acustico e luminoso, tumori (l’esperienza della Basilicata ce lo insegna), deforestazione, altissimo consumo di acqua, deviazione e inquinamento delle falde acquifere. “Giù le mani dalla terra, dall’acqua, dall’aria!” è l’appello dei comitati cosiddetti no-triv raccolto dai sindaci irpini. – “Chiediamo uno sforzo a partire dai sindaci alla politica in questo periodo di ferie estive, per essere presenti, tornando dal mare o posticipando le vacanze, e far sentire la loro vicinanza al territorio che amministrano” riporta la nota a firma rouge spa. E’ ora che dalle parole si passi ai fatti e quindi alla mobilitazione permanente ma toccherà fare presto, prima che sia troppo tardi”. E’ quanto si legge nella nota redatta dal direttivo di Rouge s.p.a.