Solofra: piantagione in casa, rimesso in libertà

Solofra: piantagione in casa, rimesso in libertà
E’ stata ridimensionata la posizione del trentenne solofrano agli arresti domiciliari che aveva allestito nel giardino della propria abitazione una piccola piantagione di canapa indiana. Nella giornata di ieri c’è stato il dibattimento. L’uomo è stato difeso dall’avvocato solofrano Michele Giliberti…

Solofra: piantagione in casa, rimesso in libertà

E’ stata ridimensionata la posizione del trentenne solofrano agli arresti domiciliari che aveva allestito nel giardino della propria abitazione una piccola piantagione di canapa indiana. Nella giornata di ieri c’è stato il dibattimento. L’uomo è stato difeso dall’avvocato solofrano Michele Giliberti. Il legale è riuscito a far passare la tesi secondo la quale quella piccola coltivazione non era in alcun modo finalizzata all’attività di commercializzazione e spaccio. Una tesi che è stata corroborata da due dati di fatto. Da un lato il mancato rinvenimento nel corso del blitz dei carabinieri di bilancini di precisione oltre che di altri strumenti legati all’attività di spaccio dall’altro le risultanze dell’esame tossicologico che ha fatto emergere un basso contenuto di “principio attivo” nelle piantine rinvenute nella piccola piantagione. Una piantagione a dimensione, per così dire domestica visto che era stata allestita in un’area centrale del paese quindi facilmente visibile e non occultata. Sulla scorta delle argomentazioni portate avanti dall’avvocato Giliberti il giudice ha ritenuto di dover ridimensionare la posizione di S.N. L’uomo è stato condannato alla pena di un anno di reclusione e ad una ammenda di quattromila euro. Il periodo di reclusione è stato sottoposto a sospensione condizionale. Revocata la misura degli arresti domiciliari.

SPOT