Sasso: sistema al collasso, serve partito vicino alla gente

Sasso: sistema al collasso, serve partito vicino alla gente
Ernesto Sasso, del Partito Comunista dei Lavoratori si esprime in una nota, in merito all’attuale situazione politica e ai numerosi cambiamenti susseguitisi in questi anni: “L’involuzione della politica italiana, cominciata sul finire degli anni ottanta ed esplosa con la nascita del fenomeno Berlusc…

Sasso: sistema al collasso, serve partito vicino alla gente

Ernesto Sasso, del Partito Comunista dei Lavoratori si esprime in una nota, in merito all’attuale situazione politica e ai numerosi cambiamenti susseguitisi in questi anni: “L’involuzione della politica italiana, cominciata sul finire degli anni ottanta ed esplosa con la nascita del fenomeno Berlusconi, purtroppo ancora oggi in voga, ha radici profonde che crescendo sotterranee ai partiti hanno divelto le ideologie sulle quali essi si costituivano e ne hanno modificato in maniera irreparabile il percorso storico, tanto da tramutarli anche nominalmente. Spariti i partiti simbolo di un’era, dunque, si è venuta a creare una sorta di confusione concettuale scaturita dalla contaminazione di elementi esterni che, agevolata anche dal particolare contesto sociale generato dalla disgregazione dell’Unione Sovietica e delle certezze su cui una parte del mondo era costruita, ha poi prodotto l’attuale scenario politico; implodendo su se stessi i vecchi partiti hanno inoltre cancellato quasi del tutto l’originale impostazione teorica ma anche quella pratica, per cui tutta l’esperienza maturata fino a quel momento è stata di punto in bianco resettata a causa dell’ascesa alla loro guida di personaggi quantomeno discutibili il cui unico scopo è diventato pensare ai propri interessi privati: l’operato di Berlusconi ne è il lampante esempio. Persino il tesseramento, che prima avveniva soltanto dopo un tragitto personale che l’iscritto compiva, fatto di seminari, studi e pratica, prima di essere ammesso al partito, oggi avviene invece quasi per una questione di moda: trasversalmente da destra a sinistra, infatti, la maggior parte degli iscritti ad un partito ha soltanto sporadiche nozioni di politica ed ignora praticamente del tutto lo statuto interno che è diventato ormai carta straccia. Le vicende ultime del PD, ma anche anni addietro di altri schieramenti, in riferimento al congresso prossimo venturo che rappresenterà di certo l’apice di una situazione nata già sotto l’egida del fallimento, dimostrano in modo inequivocabile quanto sia impraticabile qualsiasi tipo di soluzione centrista per la Sinistra italiana, lacerata da troppe divisioni e minata da elementi con visioni politiche del tutto opposte a quelle che in origine diedero vita al socialismo ed al comunismo; pensare di poter placidamente far convivere gli ultimi rimasugli democristiani con quello che restava delle molteplici metamorfosi del vecchio PCI è stato utopico perché le attuali classi dirigenti non hanno in dotazione il carisma necessario per evitare frammentazioni interne e coesistere in modo costruttivo: se prima, in un partito, le mozioni pur distinte dopo un congresso lavoravano comunemente alla creazione di una struttura solida in grado di radicarsi nella realtà circostante ora durante il dibattito la parte che resta minoritaria opta per l’uscita dal partito stesso in favore della creazione di altri movimenti politici. In questo modo sono nati diversi partiti che messi insieme raccolgono ben poco, vittime non solo della perdita di credibilità scaturita da decisioni forse troppo poco soppesate a causa dell’inesperienza di chi li governa e dalla spasmodica ricerca di un posto nella stanza dei bottoni ma anche del malcostume italiano che non forma i giovani a cominciare dall’inizio del cammino scolastico lasciandoli troppo spesso in balia delle onde. Ovviamente c’è la classica eccezione, rappresentata da tutti coloro che lottano contro i soprusi che subiscono nei partiti che non li tutelano e che scelgono di non porgere l’altra guancia non consociandosi con quelli che sono deputati a dettare legge; dal circolo più piccolo fino alla direzione nazionale ci sarà infatti sempre qualcuno disposto a mettersi in discussione senza accettare compromessi di varia natura pur di cercare di creare qualcosa di costruttivo che porti giovamento alla collettività e non solo a se stessi. Su questi elementi bisognerebbe puntare per tentare il necessario rilancio della nostra politica e soprattutto della Sinistra che non può più permettersi di trascendere da un Partito Comunista che stia realmente dalla parte della gente e non da quella di chi comanda; purtroppo i soliti monarchi troppo spesso, anzi quasi sempre, impediscono il verificarsi di queste condizioni per continuare a navigare in un mare di collusioni affaristiche e malavitose che hanno ormai danneggiato in modo gravissimo l’intero sistema portandolo sull’orlo di un collasso che sembra sempre più alle porte”.

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