Petrolio, comitato No trivellazioni: due anni di inconcludenza

“Il volgere della questione sembra il tracciato di un elettrocardiogramma che da piatto poi si impenna, guarda caso, quando iniziano le campagne elettorali.
Lo scorso anno, nel mese di febbraio prima delle politiche, la Regione sembrava preda di convulsioni e crisi di rigetto che portarono all’approvazione di ordini del giorno seri e perentori, ad audizioni animate dei più alti propositi per poi riassestarsi in una stato di morte appare…

“Il volgere della questione sembra il tracciato di un elettrocardiogramma che da piatto poi si impenna, guarda caso, quando iniziano le campagne elettorali.
Lo scorso anno, nel mese di febbraio prima delle politiche, la Regione sembrava preda di convulsioni e crisi di rigetto che portarono all’approvazione di ordini del giorno seri e perentori, ad audizioni animate dei più alti propositi per poi riassestarsi in una stato di morte apparente sancito dalla ghigliottina di Caldoro sugli emendamenti al bilancio.
  Dopo un anno e più, ecco lo sblocca italia ma soprattutto le prime battute della campagna elettorale per le regionali! Intanto il progetto Gesualdo-1 segue il suo iter, rallentatosi dopo le pressioni e le osservazioni arrivate dai comitati, in attesa che la politica decida cosa fare: se cedere alle lusinghe delle royalities, che andrebbero a rimpinguare le casse regionali, o cercare di correggere le contraddizioni che hanno generato questa emergenza.
E’ bene ribadire che la mancata adozione di norme di tutela e salvaguardia ambientale per l’immenso e pregiatissimo patrimonio rurale irpino ha generato quel vuoto legislativo che ha consentito il via libera alle trivelle in provincia di Avellino.
Adesso, come un anno e mezzo fa, la Regione torna a prendere posizione sul tema, dopo la nomina di un assessore al Petrolio (che non c’è ancora), il presidente Foglia porta in consiglio un odg con una richiesta di impugnazione per incostituzionalità per lo sblocca Italia. Per quanto lodevole come proposito, vista l’assurdità delle norme imposte da Renzi, ci si chiede quanto possa poi valere questa iniziativa politica rispetto all’emergenza che vive l’Irpinia.
Sarebbero state più opportune verifiche e valutazioni sulla possibile attuazione di norme di tutela ambientale? Sarebbe stata più incisiva una ridefinizione complessiva del piano energetico regionale?? Sarebbe stato meglio proporre l’adozione di misure di salvaguardia del patrimonio rurale? Sarebbe stato più efficace adottare norme esplicative del PTR regionale???…..secondo noi assolutamente SI!!! Purtroppo l’emergenza petrolio pare sia diventata un’altra carta da giocare nell’estenuante e avvilente campagna elettorale nella quale si vive in questo paese”. E’ quanto si legge nella nota redatta dal Comitato “No trivellazioni petrolifere in Irpinia”.

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