Fondi Ue, D’Ercole contro Bassolino |
Fondi Ue, D’Ercole contro Bassolino
“E’ il solito gioco delle tre carte bassoliniano”. E’ la constatazione del capo dell’opposizione in Consiglio Regionale, Francesco D’Ercole, dopo aver letto l’intervista rilasciata da Bassolino in risposta alle proposte di Tremonti per il rilancio del Mezzogiorno. “Il governatore – riprende D’Ercole – ha detto “no” sia ad un’eventuale cabina regia Governo- Regione, sia all’istituzione di un’agenzia di coordinamento per la gestione dei Fondi Ue, ma propone “un coordinamento sui grandi progetti interregionali e sull’utilizzo delle risorse europee, quelle gestite dalle regioni, ma anche quelle gestite dai ministeri che ammontano al 40 per cento”. “Intanto – sottolinea – mi domando dove sia la differenza sostanziale, al di là di quella meramente lessicale, fra una “cabina di regia”, un’”agenzia”, od un “coordinamento”. Salvo che – così come proposto da Bassolino – dovendo occuparsi soltanto dei grandi progetti interregionali, dovrebbe lasciare alle regioni la gestione dei fondi da investire nei progetti d’interesse regionale e, quindi, mettendo a loro disposizione le risorse europee indispensabili a foraggiare amici e clienti. Per Bassolino, insomma, si può anche cambiare, ma stando bene attenti a che “nulla muti”.” “Per quanto riguarda – aggiunge – la richiesta di proroga del commissariamento alla sanità, è quantomeno singolare che chi, come Bassolino, fino ad una settimana addietro aveva fatto fuoco e fiamme contro questa decisione del Governo, contro la quale ha proposto anche ricorso, ora ne chieda una proroga. Non sarà perché, si è reso conto che questo commissariamento rientra nella logica del bassolinismo? Da commissario – perché così prevede la legge relativa che assegna al presidente tale incarico, nell’attesa della scelta di due subcommisari – Bassolino può avere le mani libere ed agire in perfetta autonomia, senza dover dar conto a nessuno del proprio operato?”. “Noi, ci auguriamo – aggiunge il capo dell’opposizione in Consiglio regionale – che, piuttosto che soddisfare le bramosie bassoliniane, il Governo si decida finalmente ad indicare i due sub commissari alla sanità. E lo faccia, prima che sia troppo tardi. A proposito, Bassolino, sostiene che l’esigenza della proroga commissariale dipende dal fatto che “per risanare la sanità gli occorre più tempo”, ma due o tre mesi in più, a cosa gli servirebbero?”. “Un dubbio – conclude D’Ercole – che voglia, una volta cacciato, a furor di voto, da palazzo Santa Lucia, continuare a fare il bello ed il cattivo tempo come commissario alla sanità? “Ai posteri l’ardua sentenza”.