D’Addesa: “L’Irpinia ha bisogno di autonomia”

D’Addesa: “L’Irpinia ha bisogno di autonomia”
“La governance delle acque, il problema rifiuti e la questione sanità in Irpinia fanno tornare di attualità il discorso dell’autonomia territoriale che deve più che mai interessare la provincia di Avellino”. Lo dice Erminio D’Addesa, già presidente del consiglio provinciale, ora esponente di Itali…

D’Addesa: “L’Irpinia ha bisogno di autonomia”

“La governance delle acque, il problema rifiuti e la questione sanità in Irpinia fanno tornare di attualità il discorso dell’autonomia territoriale che deve più che mai interessare la provincia di Avellino”. Lo dice Erminio D’Addesa, già presidente del consiglio provinciale, ora esponente di Italia dei valori. “La questione delle acque – agigunge – è di primaria importanza ed è insopportabile per la nostra provincia, grande bacino idrico, dover soddisfare le esigenze idriche dell’intera Puglia senza il riconoscimento di un giusto ristoro che è la cosa minima ma soprattutto per la totale assenza dell’Irpinia nella fase di cogestione giuridica ed economica dell’intera filiera idrica. E’ assurdo che la gestione delle acque irpine si effettua a Bari escludendo de facto le istituzioni e gli enti irpini dal momento decisionale ed la stessa denominazione “Ente Autonomo Acquedotto Pugliese “ è da contestare perché l’acqua sorge nella terra irpina”. Secondo D’Addesa “la provincia di Avellino ha avuto ed ha una classe politica che mai ha cercato di affrontare la questione in maniera decisa lasciando il tutto nelle mani di Bari ed è ora che qualcuno si svegli dal lungo sonno e ponga domande precise anche sulla potabilizzazione delle acque della diga di Conza della Campania da utilizzare per soddisfare anche il fabbisogno dell’agricoltura pugliese”. “La questione rifiuti – parla sempre l’esponente di Idv – è sempre di attualità anche se la decisione da parte del Governo centrale di non aprire, per il momento, la mega discarica sul Formicoso ha fatto tranquillizzare molti. Non bisogna abbassare la guardia perché, al di là al di là delle campagne propagandistiche del centrodestra, l’emergenza rifiuti a Napoli non è mai finita e soprattutto non è mai decollata la raccolta differenziata ed il tutto viene momentaneamente risolto sversando nella discarica di Pustarza nel Comune di Savignano Irpino. Sui rifiuti il nostro ceto politico da sempre ha fatto solo demagogia e clientele e non ha mai preso di petto la situazione ed infatti ci troviamo ancora di fronte ad un rinvio del passaggio delle competenze dei Cosmari alla Provincia nel quadro di una mai avvenuta provincializzazione della gestione rifiuti. Sulla questione Sanità il discorso è lo stesso; Napoli e le grandi città campane assorbono tutte le risorse ed all’Irpinia arrivano solo briciole anche per il depauperamento demografico del territorio correlato al mancato sviluppo economico. Si chiudono e si ridimensionano gli ospedali irpini in dispregio al diritto alla salute dei cittadini e così per curarsi è necessario intraprendere i viaggi della speranza verso strutture sanitarie anche di altre regioni. Su questi argomenti ogni tanto si sentono “grida di dolore” che si levano da parte di Amministratori locali contro il “napolicentrismo” reo di essere la causa della crisi che attanaglia le aree interne della Campania e dell’Irpinia in particolare; molti di questi amministratori però riescono pure ad indovinare la diagnosi ma sbagliano la terapia continuando ad essere supporters elettorali di chi da anni domina, con un oliato sistema di potere politico-clientelare, la Provincia di Avellino. Questi Amministratori dovrebbero essere gli artefici insieme ai ceti culturalmente più evoluti di una rivolta democratica che vada verso una vera forma di autonomia politico-istituzionale dei territori irpini anche se questi idee, questi argomenti non trovano purtroppo accoglienza nella gente comune diseducata da tanti anni di politica autoreferenziale e clientelare di un datato ceto politico”.

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