Riforma scuola, ecco la lettera aperta degli studenti irpini

Un vasto gruppo di studenti irpini proveniente da quasi tutte le scuole di Avellino, ha avuto un confronto con il provveditorato per rendere il 12 dicembre una data nella quale fosse possibile costruire anche un percorso contro la buona scuola, confrontarsi e riuscire ad attirare attenzione sul tema. Dopo il confronto, nel quale sono state mostrate le varie perplessità in merito alla riforma, è stata consegnata una lettera, firmata da tutti i rappresentanti delle scuole della città, che vuole di…

Un vasto gruppo di studenti irpini proveniente da quasi tutte le scuole di Avellino, ha avuto un confronto con il provveditorato per rendere il 12 dicembre una data nella quale fosse possibile costruire anche un percorso contro la buona scuola, confrontarsi e riuscire ad attirare attenzione sul tema. Dopo il confronto, nel quale sono state mostrate le varie perplessità in merito alla riforma, è stata consegnata una lettera, firmata da tutti i rappresentanti delle scuole della città, che vuole diventare un gesto simbolico per riuscire ad avviare realmente una discussione sulla scuola in città e in Paese al di là della vuota retorica.
LETTERA APERTA AL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA, ON. STEFANIA GIANNINI E AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DELLA REPUBBLICA ITALIANA, MATTEO RENZI:
“Siamo studentesse e studenti irpini, dall’inizio della scuola ci siamo mobilitati contro un Piano Scuola che va a distruggere l’idea stessa di pubblicità dell’ istruzione, privatizzando. Già il 10 ottobre, in più di 100 piazze d’Italia, ci siamo mobilitati per dire che è necessario cambiare direzione, che non è possibile parlare realmente di meritocrazia quando si parte da condizioni così diseguali e quando accedere all’istruzione rappresenta un lusso riservato a pochi e non un reale diritto garantito a tutti. Abbiamo protestato ad Avellino in più di duemila persone contro la consultazione falsa e antidemocratica del governo il 7 novembre, costringendo il delegato del ministro a confrontarsi con noi studenti per un’ idea diversa di scuola e di Paese, la risposta in merito alla valutazione delle scuole pubbliche e private secondo gli stessi criteri è stata che l’ idea di una scuola pubblica e laica è un retaggio ideologico del ‘900 ed è arrivato il momento di finanziare tutte le scuole secondo la stessa classifica. La scuola pubblica vive una situazione drammatica, massacrata dai tagli degli ultimi 6 anni, il pensare di equiparare pubblico e privato è dannoso per la libertà di insegnamento, per la pluralità di idee e per l’ uguaglianza sociale. ll progetto “La Buona Scuola” è lungi dal prevedere investimenti economici nella scuola statale. Ci sono però aspetti positivi da mettere in evidenza come il tema della stabilizzazione dei precari, che finalmente rende giustizia ad una delle assurdità del sistema scolastico italiano, atto però dovuto, imposto da una procedura di infrazione aperta dalla Commissione Europea,come apprezziamo sicuramente un’inversione di tendenza con l’ inserimento di nuove ore di storia dell’arte, musica, sport (forse però visti in un’ottica fin troppo lavorista rispetto a quella che dovrebbe essere la loro funzione, cioè ci si sofferma fin troppo sul prodotto e troppo poco sul processo che dev’essere collaborativo) e apprezziamo anche l’investimento su wifi e tecnologia, tutti questi elementi però rappresentano le pochissime note positive della riforma che nel complesso è da bocciare. Riteniamo assurdi i criteri di valutazione degli insegnanti: è da superare l’idea dell’insegnamento come attività individuale.L’insegnamento può migliorare solo con la collaborazione, mentre la valutazione degli insegnanti secondo percentuali aprioristiche, andrà a ledere non solo la continuità didattica, per i docenti che cambieranno scuola per raggiungere lo scatto di fascia, ma anche la libertà di insegnamento che viene attaccata anche dall’ idea del Preside manager che può scegliere il suo team di insegnanti. La scuola non è giocare a Fantacalcio, è arrivato il momento di capire la complessità del ruolo degli insegnanti e la loro importanza per la difesa della scuola pubblica. C’è il bisogno di rimettere al centro del processo di cambiamento chi realmente vive la scuola tramite momenti di partecipazione condivisi: l’unico incontro organizzato dal Governo, tra tutte le scuole, nella nostra città è stato quello del 7 novembre, nel quale era riscontrabile un’ assenza totale di democrazia, abbiamo infatti dovuto assistere inermi all’ assenza di risposte in merito ai tagli della legge di stabilità sul fondo per l’ autonomia scolastica e ai tagli alle regioni (che ricadranno anche sui trasporti, portando al collasso una situazione già disastrosa), ma soprattutto abbiamo assistito ad uno spettacolo raccapricciante prima dell’ assemblea, dove gli studenti autorizzati a fare le domande dovevano ricevere il consenso dalla Regione, che quando non riteneva opportuni i punti le cambiava. Dov’è la democrazia quando le assemblee sono organizzate in questo modo, quando la consultazione online non ti dà la possibilità di espressione sui privati nelle scuole, ma ti chiede solo “come vuoi che la tua scuola venga finanziata dai privati”(ciò al di là degli spazi aperti nella consultazione fa trapelare palesemente la volontà di volerla traviare e renderla inutile) e quando la stessa ministra Giannini, assente all’ assemblea dei presidenti di consulta nei mesi scorsi, ha dichiarato intoccabili i pilastri della riforma? L’ unico obiettivo che noi vediamo è quello di delegittimare le proteste negando però la possibilità di esprimersi realmente. Riteniamo inoltre che un altro tema da analizzare sia l’ alternanza scuola lavoro, l’alternanza dovrebbe diventare uno strumento destinato non solo alle scuole tecniche e professionali ma anche ai licei, uno strumento che sappia dare delle competenze reali nel campo del saper fare e non solamente delle mansioni ristrette solo a un campo di lavoro. Questo non è certamente il sistema prospettato da La Buona Scuola, in cui questo strumento didattico diventa un inseguimento delle esigenze di mercato cogestito con le imprese, ed è per questo che dal Jobs act alla Buona Scuola, vediamo lo stesso progetto, quello di andare a formare un lavoratore scarsamente formato e tutelato. Ripensare la scuola significa parlare di biennio unitario e triennio specializzante, di libero accesso ai saperi, di reddito per i soggetti in formazione, svincolando lo studente dalla situazione economica della sua famiglia, dando libertà al soggetto in formazione di poter scegliere in totale autonomia il proprio percorso culturale, di finanziamenti al diritto allo studio, i 10 mila interventi previsti dal Piano dell’ edilizia scolastica di Renzi toccherà solamente il 22% del patrimonio scolastico, garantendo solamente interventi minimi e non cambiando i problemi strutturali della scuola italiana, rivendichiamo per questo un’ istruzione gratuita, basta tagli alla scuola; nella legge di stabilità sono previsti tagli alle supplenze brevi, al fondo per l’ autonomia, al miglioramento del’ offerta formativa, ai docenti vicari e al personale amministrativo, le scuole attualmente si fondano in parte sul contributo delle famiglie, che diventa sempre più necessario, questa situazione deve cambiare, o ci si riesce a confrontare con le proposte degli studenti, oppure sarebbe meglio parlare di La Buona Scuola come di un restyling gattopardesco con una grafica migliore, ma con le stesse idee delle riforme precedenti”.
Ecco i firmatari:

Mattia Iuliano
rappresentante di istituto Liceo Classico Pietro Colletta
coordinatore Unione degli studenti

Anna Sanfilippo
Presidente della consulta provinciale di Avellino

Felice Meoli
rappresentante di istituto Istituto Tecnino Agrario F. De Sanctis

Alessandro Memoli
rappresentante di istituto Liceo Paolo Parzanese

Vittorio Graziano
rappresentante di istituto Liceo Classico Pietro Colletta

Pierluigi La Manna
rappresentante di istituto Liceo Paolo Parzanese

Noemi Dotolo
rappresentante di istituto Liceo Paolo Parzanese

Alessandro Porfido
rappresentante di istituto Liceo Classico Pietro Colletta

Giuseppe Perrina
rappresentante di istituto I.I.S.S. Ruggero II

Ettore Iuspa
rappresentante di istituto I.I.S.S. Ruggero II

Gianni Capozzi
rappresentante di istituto I.I.S.S. Ruggero II

Claudia Cardinale
rappresentante di istituto I.I.S.S. Ruggero II

Simone Argenio
rappresentante di istituto Liceo Classico Pietro Colletta

Dario Fiengo
rappresentante di istituto I.T.C L.Amabile

Riccardo Capaldo
rappresentante di istituto P.A De Luca

Fulvio Loffredo
rappresentante di istituto ITIS G.Dorso

Francesco Cammuso
rappresentante di istituto IPSAR Manlio Rossi Doria

Luciano Minichiello
rappresentante di istituto IPSAR Manlio Rossi Doria

Cosimo Mainardi
rappresentante di istituto ITIS G.Dorso

Marco Iovino
rappresentante di istituto I.T.C L.Amabile

Giuseppe Ingino
rappresentante di istituto

Anna Sica
rappresentante di istituto

Martina De Vito
rappresentante di istituto V. De Capraris

Angelo D’Avanzo
rappresentante di istituto P.A De Luca

Alessandro Fiorentino
rappresentante di istituto P.A De Luca

Riccardo Capaldo
rappresentante di istituto P.A De Luca

Alessandra Di Giacomo
rappresentante di istituto P.A De Luca

Paolo D’Ambrosio
rappresentante di istituto P.S Mancini

Francesca Colucci
rappresentante di istituto P.S Mancini

Erika Calvino
rappresentante di istituto L.Amabile

Marco Imbriale
rappresentante di IISS Francesco De Sanctis

Giulio Santosuosso
rappresentante di istituto IPSIA G. De Gruttola

Federico Nigro
rappresentante di istituto G. De Gruttola

Mario Oliva
rappresentante di istituto ITC G. Fortunato

Ciro Moriano
rappresentante di istituto ITC G. Fortunato

Enrico De Vito
rappresentante Liceo Classico P.Colletta

Anna Sica
rappresentante di istituto ITC G. Fortunato

Michele Tolino
rappresentante di istituto ITG Oscar D’Agostino

Vittorio Paolo Castaldo
rappresentante di istituto Liceo Scientifico P.S. Mancini

Oscar Grafner
rappresentante di istituto P.Virgilio Marone

Alfredo Urciuolo
rappresentante di istituto IISS L. Vanvitelli

Carla Capozzi
rappresentante di istituto IISS Ruggiero II

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