Serino, scoperto caseificio illegale in casa

Serino, scoperto caseificio illegale in casa
Nel pomeriggio di ieri, i carabinieri della Stazione di Serino e gli ispettori sanitari dell’ASL hanno sequestrato un vero e proprio caseificio abusivo, scoperto all’interno dell’abitazione di una famiglia del posto. I militari avevano appreso la notizia da alcune voci che circolavano in paese e, in…

Serino, scoperto caseificio illegale in casa

Nel pomeriggio di ieri, i carabinieri della Stazione di Serino e gli ispettori sanitari dell’ASL hanno sequestrato un vero e proprio caseificio abusivo, scoperto all’interno dell’abitazione di una famiglia del posto. I militari avevano appreso la notizia da alcune voci che circolavano in paese e, incuriositi dalla possibilità che si producessero prodotti caseari in modo abusivo e quindi con potenziale pericolo per i consumatori, hanno deciso di organizzare un servizio ad hoc con il personale veterinario dell’ASL di Avellino. Così, nel primo pomeriggio di ieri i militari hanno fatto accesso in una normale abitazione di una famiglia serinese e, durante l’ispezione, hanno scoperto che in un locale al piano terra, delle dimensioni di un garage, era stato allestito un vero e proprio laboratorio caseario clandestino. Infatti, i militari operanti hanno rinvenuto, all’interno di quella stanza, tutti i macchinari per la lavorazione del latte vaccino, gli ingredienti per poter procedere alla fermentazione e produzione del formaggio e più di 50 kg di formaggi già prodotti, distinti tra ricotte, caciocavalli e altri derivati. Il proprietario di casa, D.B. 56enne serinese, si dilettava infatti assieme alla moglie nella produzione di questi formaggi, senza però detenere la benché minima licenza per la produzione e senza alcuna traccia di autorizzazioni igienico-sanitarie. Tutto questo, poi, veniva fatto assieme alla moglie, P.M., anche lei serinese e di 2 anni più giovane del marito, e dentro il laboratorio abusivo i militari hanno trovato sieri, caglio, latte, burro e tutto l’occorrente per la lavorazione dei formaggi. Ma la cosa più grave, al di là della produzione dei formaggi con modalità non conformi alla legge e senza alcuna licenza o autorizzazione, è che questi prodotti caseari venivano anche posti in vendita all’interno della macelleria di famiglia e gestita dalla figlia D.C., 32enne serinese. La stessa, tra l’altro, è stata fermata dai militari proprio alla guida della sua autovettura con il cofano pieno di prodotti caseari “produzione di famiglia” che la stessa stava portando via dalla macelleria per eludere le attività investigative dei carabinieri. Al termine delle indagini, accertato altresì che la produzione dei formaggi, oltre che abusiva, veniva fatta con condizioni igienico-sanitarie abbastanza precarie e con attrezzature non sempre pulite, i militari della Stazione Carabinieri di Serino hanno proceduto al sequestro del locale adibito a laboratorio, compreso di tutti i macchinari, le sostanze alimentari presenti e gli oltre 55 kg di formaggi già pronti per la vendita al pubblico. Ovviamente, i tre componenti la famiglia sono stati tutti deferiti in stato di libertà all’autorità giudiziaria avellinese per i reati di produzione e commercializzazione di sostanze alimentari non conformi alle normative igienico-sanitarie e, quindi, potenzialmente pericolose per la salute pubblica. Una nota di colore in tutta la vicenda: la figlia, che è stata sorpresa nel disperato tentativo di occultare i formaggi nel cofano della macchina così da toglierli dalla macelleria, è stata anche deferita in stato di libertà per guida senza patente e l’autovettura le è stata sequestrata perché priva dell’assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile.

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