Atripalda, Foschi: niente Giullarte, ma spiego i motivi

Atripalda, Foschi: niente Giullarte, ma spiego i motivi
L’assessore al Turismo, Istruzione e Sport del comune di Atripalda, ci tiene a spiegare a tutti gli atripaldesi, in una nota, le motivazioni che hanno portato alla non organizzazione di Giullarte, evento che ha riscosso un discreto successo nelle passate edizioni. “Cari concittadini, sento il dovere…

Atripalda, Foschi: niente Giullarte, ma spiego i motivi

L’assessore al Turismo, Istruzione e Sport del comune di Atripalda, ci tiene a spiegare a tutti gli atripaldesi, in una nota, le motivazioni che hanno portato alla non organizzazione di Giullarte, evento che ha riscosso un discreto successo nelle passate edizioni. “Cari concittadini, sento il dovere di spiegare quali sono stati i motivi che ci hanno indotto a non organizzare Giullarte 2009. Questo evento, – dice Foschi – molto atteso dagli atripaldesi di ogni età, ha un costo che negli anni ha raggiunto livelli tali da essere poco o per nulla sopportabile dal bilancio comunale. L’edizione 2007, che possiamo ritenere l’ultima “classica” di Giullarte per la buona partecipazione di artigiani, l’eccellente livello qualitativo degli artisti da strada e degli spettacoli di chiusura, organizzata da questa amministrazione con il sostegno di imprenditori locali e della Sidigas, ha avuto un costo di circa 48000 euro. Nel 2008 il mancato sostegno di aziende importanti ci ha costretto a ripensare l’evento introducendo novità, come la riduzione da tre a due giorni, la gastronomia di qualità, consentendoci di mantenere uno standard accettabile e, soprattutto, di programmare costi sopportabili. Purtroppo la nota congiuntura economica ancora oggi non ci consente di avere una liquidità tale da onorare gli impegni economici intrapresi l’anno scorso, e quantunque si sia trattata di una spesa modesta rispetto agli anni precedenti, più di un fornitore è in paziente attesa di pagamento. La consapevolezza di tutto ciò ha indotto il sottoscritto ad un ragionamento semplice: non posso organizzare un evento se non sono in grado ancora di pagare quello precedente. Eppure la storia di Giullarte non manca di situazioni simili. Nel 2006 ad esempio, chi mi ha preceduto, avendo ricevuto un fermo diniego dall’amministrazione di allora, si dimise. Poi la dr.ssa Rega tirò fuori dal cilindro la Sidigas grazie alla quale furono organizzate le edizioni del 2006 e del 2007. Ma la Sidigas quest’anno, per volere del Sindaco, sarà impegnata su dinamiche sociali altrettanto utili alla comunità, quali il restauro del monumento ai Caduti. Ed io sono d’accordo, semplicemente perché ritengo che Giullarte meriti un riconoscimento sovracomunale tale che per la sua organizzazione non si debba più ricorrere ad una questua. Ed è in tal senso che quest’anno abbiamo lavorato. E’ di questi giorni, infatti, la presentazione alla Giunta Regionale della Campania di due progetti dai quali pensiamo ragionevolmente di trarre quanto necessario per l’organizzazione di Giullarte, e non solo, dell’anno prossimo. Questa ritengo sia l’unica strada da seguire: lavorare affinché questa Regione riconosca stabilmente e definitivamente quali sono le sue vere potenzialità turistiche. Ma Atripalda, grazie soprattutto a quanti mi hanno preceduto, è molto presente nella rosa delle località da visitare per eventi quali Giullarte, Musica al Chiostro, Segnali, Gli Anniversari della Musica, Archeotour, Exposcuola, Exporienta, la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico e sarà meta di visite periodiche da parte di studenti provenienti dall’area del Mediterraneo grazie al Parco scolastico del Mezzogiorno. Legare l’organizzazione di eventi tanto importanti ad un partenariato pubblico-privato è inutile e rischioso. Inutile perché non vi è il definitivo riconoscimento istituzionale che tali eventi meritano. Rischioso perché può capitare, come è capitato a noi, che nessuna azienda manifesti il suo interesse, quantunque sollecitate da un avviso pubblico di sponsorizzazione che non ha avuto alcuna risposta. Aggiungo, infine, che arrangiare la sua organizzazione utilizzando fondi esigui sarebbe stato un disastro perché ne avremmo danneggiato un’immagine che invece – conclude Foschi – possiamo riproporre l’anno prossimo con immutato splendore”.

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